Sequestrata una maxi discarica abusiva a Messina

Area a cielo aperto di 12 mila mq, inquinato un torrente: indagati

NOV 27, 2019 -

Roma, 27 nov. (askanews) – Sequestrata dalla Finanza un’area di circa 12 mila metri quadri a Messina, che era stata trasformata in discarica abusiva a cielo aperto. Indagate dalla Procura ditte e società, anche registrate come Onlus, riconducibili a due persone del settore del movimento terra. Secondo i pm, i due principali indagati, con il supporto di terzi fiancheggiatori, pure indagati, avrebbero illecitamente sversato una quantità smisurata di rifiuti speciali – materiali di risulta derivanti da attività edili e di sbancamento – in una estesa area privata, sprovvista di ogni tipologia di autorizzazione.

La discarica abusiva, in località Gravitelli, in prossimità dell’omonimo torrente e di un noto eremo cinquecentesco, è stata destinataria di molteplici rifiuti come sfabbriciti, laterizi, elementi cementizi, ceramici, plastici ed in vetroresina, residui di materiale in gesso, tubazioni, profilati in Pvc, frammenti di asfalto, polistirolo, pneumatici, sanitari, terra derivante da attività di sbancamento, rifiuti vegetali derivanti da scerbatura. La discarica per ciò ha prodotto un deterioramento significativo e misurabile di una estesa porzione del suolo, con un danno aggravato dalla vicinanza del torrente.

Gli accertamenti disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina ed eseguiti dalla GdF hanno documentato, in aggiunta, come gli indagati risultassero contigui a strutturate organizzazioni criminali di matrice mafiosa: del resto, appare inverosimile che una discarica di tali dimensioni non abbia suscitato reazioni da parte della cittadinanza. Gli inquirenti non escludono quindi che tale contingenza possa trovare una logica spiegazione nel possibile timore per eventuali ritorsioni, in virtù dei rapporti parentali degli indagati con il boss, ora collaboratore di giustizia, già dominante sulla zona di Gravitelli di Messina.