Congresso SOI, Bray: tra più gravi errori dare sanità a politica

"Il sistema ignora i veri protagonisti, che sono i medici"

NOV 21, 2019 -

Roma, 21 nov. (askanews) – Al Centro Congressi del Rome Cavalieri – Waldorf Astoria Resort di Roma entra nel vivo il 99mo Congresso nazionale della SOI, la Società Oftalmologica Italiana che, con quasi 4800 iscritti, rappresenta i 7mila oculisti italiani: l’appuntamento – iniziato ieri e che si concluderà sabato 23 novembre – vede questa mattina il clou nel simposio di Fondazione per la Vista Onlus Per vedere fatti vedere, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani e Fondazione Treccani Cultura su “Riflessioni etiche, cliniche ed organizzative a tutela del diritto di accesso alla cura da parte dei pazienti affetti da maculopatie”.

Tra i relatori anche il direttore generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana ed ex ministro dei Beni culturali Massimo Bray, il presidente della SOI Matteo Piovella e il professore emerito di Diritto civile all’Università La Sapienza di Roma Guido Alpa.

“Il compito primario dello Stato è garantire la felicità e il benessere ai suoi cittadini e l’Italia ha avuto una grandissima visione nella scelta di svolgere la sanità pubblica non perdendo mai di vista il ruolo della prevenzione”, ha detto Bray, che ha svolto un’analisi retrospettiva sulla cultura italiana del diritto alla salute e dell’accesso alle cure: “La rivoluzione nel sistema sanitario italiano si è avuta con la Costituzione, nell’articolo 32, con la quale si è passati dalla tutela dell’individuo al valore della persona. Solo nel 1978, trent’anni dopo, con la nascita del Sistema sanitario nazionale, si sono completati i principi costituzionali: da allora, negli ultimi decenni, purtroppo si sono verificate molte criticità perché nel tempo gli organi sanitari, Usl e poi Asl, sono stati politicizzati, e soprattutto si è svalutato il ruolo del medico a vantaggio dell’amministrazione pubblica e politica”.

“Anche le scelte degli anni ’90 e quelle successive, con la presa in carico del sistema da parte delle Regioni, sembrano mostrare una situazione in peggioramento. Il vero problema – ha detto ancora Bray – è lo smarrimento della centralità del ruolo del medico nel Ssn: è un dato incontrovertibile per cui dietro lo svilimento della figura del medico si è nascosto l’alibi di ridurre i costi del sistema sanitario. Negli ultimi anni, secondo la Ragioneria dello Stato, ci sono stati tagli per 37 miliardi di euro alla sanità e l’Italia è scivolata per la prima volta sotto la media europea del 7% degli investimenti in sanità pubblica”.

“In Italia è accaduta una dicotomia: da una parte i medici che seguono i dettami costituzionali; dall’altra le scelte politiche si sono allontanate dalla Costituzione. Il risultato è che non vengono garantite le prestazioni sanitarie anche dove sono necessarie o obbligatorie. Uno dei più gravi errori è stato affidare le scelte di sanità alla politica – ha proseguito l’ex ministro – e sono anni che di fronte a riforme e cambiamenti vengono ignorati i protagonisti della sanità, che sono i medici. Se non metteremo mano presto a tutto questo la situazione continuerà a peggiorare: sarà molto difficile invitare i medici a rispettare i dettami costituzionali”, ha concluso Bray.

Nel pomeriggio è prevista la Relazione annuale della SOI 2019.