Ilva, i comunicati di ArcelorMittal al vaglio dei pm di Milano

Ipotesi false informazioni mentre era già in atto depauperamento

NOV 20, 2019 -

Milano, 20 nov. (askanews) – I comunicati stampa diffusi da ArcerolMittal nelle ultime settimane con particolare riferimento a quello del 15 ottobre che annunciava la nomina di Lucia Moselli come presidente e amministratore delegato del filiale italiana del gruppo franco-indiano. E le dichiarazioni rese dalla stessa manager alla stampa dopo il suo insediamento al vertice di Arcelor Italia. Si concentra soprattutto su questi elementi l’attenzione dei magistrati milanesi che indagano sull’ex Ilva di Taranto. Tra le varie ipotesi di reato contestate, per il momento a carico di ignoti, c’è anche quella di aggiotaggio informativo relativa alle presunte false informazioni fornite ai mercati dal gruppo franco-indiano.

Stando a quanto si è appreso in ambienti giudiziari milanesi, nel mirino dei pm Mauro Clerici e Stefano Civardi sono finite i comunicati e le informazione rese alla stampa nel periodo immediatamente precedente all’annuncio del 4 novembre sull’intenzione del gruppo franco-indiano di recedere dal contratto d’affitto dello stabilimento ex Ilva di Taranto. I riflettori degli inquirenti milanesi, coordinati dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, sono puntati in particolare sulle varie dichiarazioni rilasciate dalla manager a capo di ArcelorMittal Italia. A partire da quelle contenute del comunicato stampa del 15 ottobre sulla sua nomina. “Farò del mio meglio – dichiarava Lucia Morselli, così come emerge dal comunicato di Arcelor Mittal diffuso quel giorno alla stampa – per garantire il futuro dell’azienda”. Dichiarazioni in pieno contrasto con la presunta attività di “depauperamento” aziendale che, sospettano gli inquirenti milanesi, la capogruppo aveva già da tempo avviato nel tentativo di far fuori un concorrente nel mercato globale dell’acciaio del calibro di Ilva.

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