Il 30 novembre a Roma tornano le bollicine di Sparkleday

Presenti 70 aziende con oltre 220 etichette

NOV 18, 2019 -

Roma, 18 nov. (askanews) – Tornano il 30 novembre a Roma le grandi bollicine italiane con SparkleDay, il più importante evento sulle bollicine tricolore della Capitale, promosso dalla rivista Cucina & Vini, che quest’anno schiera 70 cantine top dello Stivale con oltre 200 etichette da degustare anche in abbinamento allo street food, sparso nelle diverse postazioni a tema fritti, crudi e cotti di pesce, maritozzi gourmet e molto altro. Sarà, come da tradizione, un grande banco d’assaggio pubblico, presso l’hotel The Westin Excelsior di via Vittorio Veneto, che consentirà ad appassionati, neofiti ed esperti di toccare con mano il variegato panorama degli sparkling wine italiani, assolutamente unico nel suo genere. Ma sarà anche l’appuntamento annuale per la presentazione della guida Sparkle 2020, giunta alla diciottesima edizione.

“L’onda crescente del vino spumante italiano – afferma Francesco D’Agostino, curatore della guida e direttore responsabile di Cucina & Vini – non accenna ad attenuarsi. Lo scorso anno il nostro Paese ha esportato bollicine per oltre un miliardo e mezzo di euro, pari a circa 390 milioni di bottiglie, e quest’anno le stime si attestano su 1,6 miliardi di euro con quasi 420 milioni di bottiglie. Una situazione direi euforica, specchio del costante incremento della qualità che nelle sue massime espressioni è ormai al top nel mondo. In questo contesto, la nostra storica guida, elaborata solo venti anni fa, sta diventando, contro ogni previsione, un’icona del Belpaese, in quanto assolve la sua funzione di vademecum per chi vuole districarsi tra le tante varietà di prodotti e i diversi livelli di qualità. Quest’anno, in particolare, su oltre duemilacinquecento assaggi abbiamo selezionato 843 vini, assegnando a 89 di essi le ambite 5 sfere. Ci sono tante conferme, ma anche interessantissime novità”.

E a proposito di novità, Sparkle 2020 ora guarda anche al vintage e si arricchisce di una nuova sezione dedicata all’assaggio di vini commercializzati molti anni fa. “Nel caso dei metodo classico – spiega Francesco D’Agostino – abbiamo degustato bottiglie a oltre cinque anni dalla sboccatura, mentre nel caso del Martinotti a oltre tre anni dalla fine del processo di spumantizzazione. Tutto ciò per sottolineare che uno degli aspetti legati alla qualità dei vini è proprio quello della longevità e sotto questo punto di vista alcuni nostri spumanti sono straordinari. Quindi se si ha la fortuna di possedere delle bottiglie datate ben conservate, consiglio di assaggiarle perché la sorpresa potrebbe essere indimenticabile”.