L’ex ministra Trenta: l’appartamento riassegnato a mio marito

Dall'amministrazione

NOV 17, 2019 -

Roma, 17 nov. (askanews) – “Da ministro ho chiesto l’alloggio di servizio perché più vicino alla sede lavorativa, nonché per opportune esigenze di sicurezza e riservatezza. L’alloggio è stato assegnato ad aprile 2019, seguendo l’opportuna e necessaria procedura amministrativa, esitata con un provvedimento formale di assegnazione da parte del competente ufficio”. È quanto scrive l’ex ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, postando su Facebook una lettera inviata a Fiorenza Sarzanini, giornalista del Corriere della Sera, autrice dell’articolo pubblicato oggi in cui si parla di un appartamento di servizio, assegnato dal ministero quando stava al governo, e che avrebbe mantenuto anche dopo la formazione del nuovo esecutivo.

“Quando ho lasciato l’incarico, avrei avuto, secondo regolamento, tre mesi di tempo per poter lasciare l’appartamento; termine ancora non scaduto (scadenza tre mesi dal giuramento del nuovo governo, vale a dire 5 dicembre 2019).

Come è noto, mio marito è ufficiale dell’Esercito Italiano con il grado di maggiore e svolge attualmente un incarico di prima fascia, incarico per il quale è prevista l’assegnazione di un alloggio del medesimo livello di quello che era stato a me assegnato (infatti a me non era stato concesso un alloggio ASIR – cosiddetto di rappresentanza – ma un alloggio ASI di prima fascia. Pertanto, avendo mio marito richiesto un alloggio di servizio – sottolinea l’esponente M5s -, per evitare ulteriori aggravi economici sull’amministrazione (a cui competono le spese di trasloco, etc.), è stato riassegnato lo stesso precedentemente concesso a me, previa richiesta e secondo la medesima procedura di cui sopra. Tanto per doverosa informazione”.

“Questa è la lettera da me inviata alla giornalista, strumento di qualcuno che da due giorni mi attacca. Mi chiedo il perché ma intanto credo che sia giusto chiarire. Buona domenica a tutti!”, conclude la Trenta.

Pol/Int9