Il Papa chiede alle big tech di tutelare i minori dagli abusi

Convegno in Vaticano sui rischi e i rimedi nell'era digitale

NOV 14, 2019 -

Città del Vaticano, 14 nov. (askanews) – Appello del Papa alle grandi compagnie tecnologiche per la tutela dei minori su internet: “Senza il pieno coinvolgimento delle società del settore, senza una piena consapevolezza delle ricadute morali e sociali della loro gestione e del loro funzionamento, non sarà possibile garantire la sicurezza dei minori nel contesto digitale”, ha detto Francesco ai partecipanti al Convegno “Promoting Digital Child Dignity” – “From Concept to Action” (promuovere la dignità digitale del bambino, dal concetto all’azione), che si svolge dal 14 al 15 novembre 2019 in Vaticano, presso la Casina Pio IV, sede della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.

La conferenza, organizzata il 14 e 15 novembre da Child Dignity Alliance, Pontificia accademia della scienze sociali e Interfaith alliance, inizierà con una udienza del Papa, giovedì mattina alle 10, e si concluderà con un discorso del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin. In una sessione pomeridiana di giovedì, si confronteranno sul tema delle azioni intraprese sul tema da parte di aziende, ngo ed altri protagonisti Jacqueline Beauchere di Microsoft, Jane Horvath di Apple, Giorgio Busnelli di Amazon, Carlo d’Asaro Biondo di Google, David Miles di Facebook e Jim Gianopulos di Paramount Pictures.

“Per favorire lo sviluppo di internet, con i suoi molti benefici, le società che ne forniscono i servizi sono state a lungo considerate mere fornitrici di piattaforme tecnologiche, non responsabili né legalmente né moralmente del loro uso”, ha detto il Papa. “Il potenziale degli strumenti digitali è enorme ma le eventuali conseguenze negative del loro abuso nel campo del traffico di esseri umani, nell’organizzazione del terrorismo, nella diffusione dell’odio e dell’estremismo, nella manipolazione dell’informazione e – dobbiamo insistere – anche nell’ambito dell’abuso sui minori possono essere ugualmente notevoli. Ora finalmente l’opinione pubblica e i legislatori se ne rendono conto. Come aiutarli allora ad intraprendere misure adeguate per impedire gli abusi? Permettetemi di insistere su due punti in particolare. Primo. La libertà e la tutela della privacy delle persone sono beni preziosi, chiamati ad armonizzarsi con il bene comune della società. Le autorità devono poter agire efficacemente, avvalendosi di strumenti legislativi e operativi appropriati, nel pieno rispetto dello Stato di diritto e del giusto processo, per contrastare le attività criminali che ledono la vita e la dignità dei minori.

Secondo. Lo sviluppo vertiginoso del mondo digitale vede protagoniste le grandi compagnie del settore, che superano agevolmente le frontiere fra gli Stati, si muovono rapidamente sul fronte più avanzato dello sviluppo tecnologico e hanno accumulato risorse economiche ingenti. E’ ormai evidente che esse non possono considerarsi completamente estranee all’uso degli strumenti che mettono nelle mani dei loro clienti. E’ ad esse quindi – ha detto il Papa – che rivolgo oggi il più impellente appello alla responsabilità nei confronti dei minori, della loro integrità e del loro futuro. Senza il pieno coinvolgimento delle società del settore, senza una piena consapevolezza delle ricadute morali e sociali della loro gestione e del loro funzionamento, non sarà possibile garantire la sicurezza dei minori nel contesto digitale. Esse sono non solo tenute a rispettare le leggi, ma anche a preoccuparsi delle direzioni in cui si muove lo sviluppo tecnologico e sociale da loro promosso e provocato, perché tale sviluppo precede di fatto le stesse leggi che cercano di regolarlo”.

Ska/Int9