La storia del pensionato che dipingeva falsi Modigliani per milioni di euro

Alcune delle opere esposte al Festival dei Due Mondi di Spoleto

NOV 4, 2019 -

Roma, 4 nov. (askanews) – Nuovi sviluppi nelle indagini sui presunti falsi Modigliani dopo il sequestro avvenuto lo scorso 31 marzo di due dipinti di sospetta falsità attribuiti al maestro livornese, esposti in mostra presso il Palazzo Bonocore a Palermo e i sequestri avvenuti nello stesso periodo a Roma e Spoleto, a carico del presidente dell’Istituto Amedeo Modigliani di Spoleto e del curatore della mostra, entrambi indagati.

La novità è la scoperta da parte dei carabinieri del Tpc di un attrezzatissimo laboratorio per la falsificazione, nella disponibilità di un pensionato modenese di 69 anni che ha portato a un nuovo sequestro per il sospetto di falsità di altri nove dipinti e dieci disegni attribuiti ad Amedeo Modigliani, 13 dipinti attribuiti a Lucian Freud, due dipinti attribuiti a Antonio Bueno, un dipinto attribuito a Maurice Utrillo. Sono finiti sotto sequestro anche anche numerosi timbri, sigilli e vecchie etichette, nonché materiale idoneo alla falsificazione, riscontrato anche sul retro dei quadri.

Nel corso delle operazioni è stata rinvenuta anche una ricca documentazione relativa all’organizzazione della mostra e alla provenienza delle opere e sono stati sequestrati 27 beni d’arte di pregio (di cui 3 opere grafiche di Modigliani e 24 dipinti a firma di Picasso, Chagall, De Nittis, Boldini, Dalì e Guttuso), molti ritenuti non autentici, e materiale informatico ritenuto interessante per gli ulteriori approfondimenti investigativi, svolti in questi giorni dai militari della Sezione Falsificazione ed Arte contemporanea del Reparto Operativo, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Spoleto, alla quale è stato trasmesso il fascicolo processuale per competenza territoriale.

Gli accertamenti svolti sulla documentazione a corredo delle opere hanno aperto dubbi sulla autorevolezza scientifica e su alcuni passaggi contraddittori nei certificati di autenticità e provenienza. Alcune delle opere in sequestro, tutte corredate di certificazioni di archiviazioni sottoscritte dal responsabile del Concept bord dell’Istituto Amedeo Modigliani e dal Presidente dell’Istituto Amedeo Modigliani di Spoleto, erano state esposte nel corso della mostra “Gli amici di Modigliani e l’agguato sociale”, tenutasi presso la Casa Amedeo Modigliani di Spoleto in occasione del Festival dei due Mondi, dal 30 giugno al 4 agosto 2018, e prima ancora nel corso della mostra “Modigliani e l’Art Negre”, tenutasi dal 20 giugno al 30 luglio 2017.

Il valore delle opere sequestrate, qualora fossero state immesse sul mercato come autentiche, ammonterebbe a centinaia di milioni di euro.In particolare i carabinieri del Reparto Operativo hanno accertato l’evidente attività di certificazione e attribuzione di beni d’arte a vari artisti, fra i quali il maestro Amedeo Modigliani, posta in essere, dietro pagamento di un compenso, dal Concept bord dell’Istituto Amedeo Modigliani; tutte le certificazioni sono infatti sottoscritte dal Presidente dell’Istituto. Anche i riferimenti ad alcuni patrocini, che sarebbero stati concessi all’Istituto dal ministero per i beni e le attività culturali, allo stato delle indagini, non hanno trovato pieno riscontro.

Red/Nes/Int5