Alla Galleria Borghese Valadier protagonista con una monografica

Novanta opere del celebre orafo, argentiere e bronzista

OTT 28, 2019 -

Roma, 28 ott. (askanews) – “Valadier. Splendore nella Roma del Settecento” è la grande mostra monografica che la Galleria Borghese dedica in autunno a Luigi Valadier, il più celebre orafo, argentiere e bronzista italiano del suo tempo. Motivo ispiratore dell’esposizione, curata da Anna Coliva, è il profondo legame tra i Borghese e Valadier, di cui sono state riunite all’incirca novanta opere – sculture sacre e arredi liturgici, argenti profani, bronzi, arredi da tavola, metalli dorati con marmi e pietre dure, disegni – nelle sale del Museo, creando un’occa-sione unica e difficilmente ripetibile per conoscere e studiare la sua vastissima produzione.

Luigi Valadier fu infatti un ‘genius loci’ della Villa, tra le menti più brillanti e creative al servizio del principe Marcantonio e del progetto di ricon-figurazione dell’edificio affidato all’architetto Antonio Asprucci. Concesse da importanti istituzioni internazionali e da collezioni private, le opere in mostra costituiscono un insieme straordinario con casi di assoluta eccezionalità come le monumentali lampade d’argento per il santuario di Santiago de Compostela, partite da Roma nel 1764 e mai più rientrate prima di questa occasione né mai prestate in precedenza, che saranno esposte a una distanza molto ravvicinata rispetto alla loro posizione ordinaria. Anche l’imponente bronzo del San Giovanni Battistadal Battistero San Giovanni in Fonte al Laterano, restaurato in occasione della mostra, è esposto per la prima volta al di fuori della sua nicchia e visibile nelle sue parti usualmente nascoste. Nel percorso espositivo sono presenti tutte le tipologie e le tecniche artistiche con cui si è misurato il grande artista, e la varietà è illustrata da una grande quantità di oggetti per ciascuna tipologia.

Si susseguono opere sacre come il servizio per pontificale del Cardinal Orsini da Muro Lucano e come le statue di santi dall’altare della cattedrale di Monreale; bronzi come le grandi riproduzio-ni di statue antiche realizzate da Valadier per sovrani e principi europei, prove-nienti dal Louvre; i preziosi oggetti di arredo, dai servizi da tavola agli orologi e ai bronzetti, fino al mirabile sostegno in marmi, bronzo e cristallo di rocca del cammeo di Augusto, eseguito per il Museo Sacro e Profano in Vaticano; le straordinarie invenzioni dei deser, trionfali centrotavola,come quello ordinato dal Balì di Breteuil e poi venduto a Caterina II di Russia, oggi a San Pietroburgo, o la ricostruzione del tempio di Iside a Pompei per Maria Carolina d’Austria, dal Museo di Capodimonte. Una sezione importante è dedicata ai disegni, strumento fondamentale per comprendere l’evolversi del procedimento creativo di Valadier dall’ideazione alla realizzazione dell’opera. La sezione include il prezioso album della Pina-coteca Comunale di Faenza, che viene per la prima volta interamente catalo-gato e pubblicato in occasione della mostra, del quale è visibile una selezione di disegni attraverso riproduzioni digitali. I disegni offrono anche, spesso, la testimonianza di opere oggi disperse, ed è il caso del servizio in argento dorato realizzato per i Borghese, che vediamo qui riunito eccezionalmente nei pochi oggetti giunti fino a noi.

Alla Galleria Borghese, Piazzale Scipione Borghese, 5 – Roma Dal 30-10-2019 al 2-2-2020.