Sappe: trovati coltelli, lame e cellulare in carcere Bollate

Sindacato chiede strumenti per contrastare l'uso di telefonini

OTT 23, 2019 -

Milano, 23 ott. (askanews) – Un telefono cellulare, lame affilate, un punteruolo e un cacciavite oltre a 50 buste di tabacco. È il frutto, secondo Alfonso Greco, segretario regionale per la Lombardia del sindacato di polizia penitenziaria Sappe, nel carcere milanese di Bollate. “Un plauso alla Polizia Penitenziaria di Bollate per l’attenta ed accurata perquisizione fatta con successo, ma il Sappe rinnova la richiesta al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria interventi concreti come, ad esempio, la dotazione ai Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani”, ha commentato in una nota il leader lombardo del Sappe.

Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha poi ricordato che una comunicazione ministeriale dello scorso maggio aveva dato notizia dell’avvenuta consegna da parte del Servizio Telecomunicazioni del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziari di apparati inibitori di comunicazioni cellulari a tutti i Provveditorati. “A breve si sarebbe dovuta dare l’adeguata e pertinente formazione del personale individuato per l’utilizzo e il funzionamento di tali apparecchiature. Ma non risulta che tali apparecchi siano stati dati in uso alla Polizia Penitenziaria di Bollate. Perche?” si è chiesto il sindacalista.

Anche per questo il Sappe chiede ai vertici ministeriali un netto “cambio di passo” nelle attività di contrasto all’indebito possesso ed uso di telefoni cellulari e droga in carcere “a tutela di coloro che in prima linea delle sezioni detentive del carcere di Bollate rappresentano lo Stato, ossia gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria”.