Arrestato a Napoli imprenditore fedelissimo del boss Zagaria

Bloccato dalla Dia all'aeroporto internazionale di Capodichino

OTT 20, 2019 -

Roma, 20 ott. (askanews) – Arrestato a Napoli l’imprenditore fedelissimo del boss Michele Zagaria. Vincenzo Inquieto, 51 anni è stato bloccato all’aeroporto di Capodichino, arrivato dalla Romania. Ieri sera, all’interno dell’aeroporto internazionale di Capodichino, la Direzione investigativa antimafia di Napoli ha eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale della custodia in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, che ha coordinato l’intera attività investigativa, e ha arrestato Vincenzo Inquieto, 51enne, originario di Aversa, nel casertano, perché ritenuto responsabile del delitto di cui all’articolo 416 bis del codice penale, partecipazione all’associazione per delinquere di tipo mafioso, ovvero al clan dei Casalesi, fazione Zagaria.

Le indagini, anche attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, con la collaborazione del Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria, accertamenti patrimoniali e bancari e “significative propalazioni di numerosi collaboratori di giustizia”, che – spiega la Dia – hanno accertato che i principali affari dei Casalesi sono stati gestiti, negli ultimi anni, da un nucleo di imprenditori che si era aggregato attorno alla famiglia Zagaria. E tra loro i componenti della famiglia Inquieto (in particolare i fratelli Nicola e Vincenzo) sono stati tra i più vicini al boss Michele Zagaria, di cui ne hanno retto per anni la latitanza.

Vincenzo Inquieto, infatti, era stato arrestato il 7 dicembre 2011 insieme al boss, proprio per aver favorito la sua lunga latitanza. Condannato per favoreggiamento aggravato a 4 anni di reclusione, è stato scarcerato in data 26 aprile del 2015,a l termine della pena.

Il suo ruolo è stato anche quello di aiutare il boss nelle relazioni esterne: riceveva e inviava pizzini per suo conto e interagiva con gli altri componenti della famiglia Zagaria. In particolare, le indagini hanno ricostruito come l’imprenditore, fino al 2011, attraverso due aziende nel settore edile, idraulico, elettrico e della distribuzione del gas, è stato favorito nell’affidamento di commesse pubbliche e private, nell’intero agro aversano, per intercessione del suo capo, il boss Michele Zagaria.

L’arresto di Vincenzo Inquieto segue l’operazione del 12 aprile 2018 quando, in esecuzione di un’ordiannza di custodia cautelare, è stato arrestato, a Pitesti (Romania), Nicola Inquieto, fratello di Vincenzo, poi condannato in primo grado dal Tribunale di Napoli Nord a 16 anni di reclusione lo scorso maggio, per la partecipazione al clan Zagaria. Le attività di localizzazione condotte dalla Dia su delega della Dda di Napoli, hanno permesso di monitorare costantemente gli spostamenti dell’imprenditore aversano il quale, arrivato in Italia con un volo proveniente da Bucarest e atterrato a Capodichino, ha trovato ad accoglierlo gli agenti della Dia di Napoli i quali, con la collaborazione degli agenti della polizia di frontiera, dopo avergli notificato il provvedimento restrittivo emesso a suo carico, l’hanno portato nel carcere di Secondigliano. Contestualmente, è stato disposto dall’autorità giudiziaria partenopea il sequestro di un immobile di proprietà dell’imprenditore e fittiziamente intestato ad una persona deceduta.

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