Enti locali, Roberti: con Comunità rispettata volontà territori

Approvato dalla Giunta il ddl che riforma il territorio

OTT 11, 2019 -

Trieste, 11 ott. (askanews) – “Attraverso questa riforma viene dato un nuovo assetto alle autonomie locali, attraverso il quale una Regione più snella e dinamica potrà dialogare con gli enti territoriali per realizzare modelli di gestione delle funzioni comunali in base a principi di libera associazione, efficientamento dei servizi e salvaguardia delle specificità, senza utilizzare misure coercitive o penalizzanti”. Lo ha dichiarato l’assessore alle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, dopo l’approvazione preliminare da parte della Giunta Fedriga del disegno di legge su Esercizio coordinato di funzioni e servizi tra gli enti locali del Friuli Venezia Giulia e istituzione degli Enti regionali di decentramento amministrativo, che sarà ora trasmesso al Consiglio regionale. “Questo provvedimento – ha aggiunto Roberti – è il frutto di una sintesi della volontà della Giunta e, attraverso il positivo dialogo tra l’Anci e l’Uncem, delle istanze del territorio che vengono recepite in toto. Diamo quindi ai Comuni la possibilità di decidere se, come e con chi realizzare servizi condivisi a beneficio dei propri cittadini”. L’assessore ha chiarito che “il primo passo verso la riforma degli enti locali è stato compiuto lo scorso anno, con l’istituzione della non obbligatorietà di adesione alle Unioni territoriali intercomunali da parte dei Comuni e, quindi, la possibilità per essi di revocare le funzioni esercitate dalle Uti o di recedere dalle stesse. Con questo disegno di legge puntiamo al definitivo superamento delle Uti che – ha evidenziato – si sono dimostrate inefficaci sia per la gestione associata dei servizi sia per l’esercizio di funzioni di area vasta. Inoltre, viene ridefinito il quadro delle forme collaborative tra Comuni, le cui modalità vengono raccolte in un’unica norma”. In tal senso, il ddl recepisce le forme collaborative già esistenti a livello nazionale, adattandole al contesto dei Comuni del Friuli Venezia Giulia che è caratterizzato da una forte disomogeneità demografica, territoriale, socio-economica e linguistica. “Anche sotto tale profilo – ha spiegato Roberti – le Uti si sono rivelate fallimentari perché voleva imporre un modello uniforme sull’intero territorio regionale, senza tener conto dalle peculiarità dei territori e dei Comuni”. Il disegno di legge riconosce in primo luogo la convenzione quale forma collaborativa priva di personalità giuridica, ma già utilizzata dai Comuni, che consente sia la costituzione di uffici condivisi sia la delega delle funzioni comunali a una delle amministrazioni partecipanti. Inoltre, il documento conferma il ricorso, su base volontaria, alle fusioni di Comuni, previa consultazione della popolazione. Nell’ottica del superamento delle Unioni comunali intercomunali, con l’obiettivo di fornire ai Comuni uno strumento giuridico collaborativo che non presenti le stesse criticità, il ddl introduce la Comunità quale ente locale costituito volontariamente tra i Comuni per l’esercizio associato di funzioni e servizi. Questo organismo avrà personalità giuridica e l’adesione sarà volontaria. “In tale modo – ha spiegato l’assessore – consentiamo ai Comuni di dar vita a forme libere di collaborazione, fondate sulla reale condivisione di obiettivi e modalità di gestione delle funzioni e dei servizi. Inoltre, volontarietà significa anche assenza di incentivi economici, perché l’adesione sarà dettata unicamente da ragioni organizzative volte a fornire migliori servizi ai cittadini a parità di risorse. Il precedente sistema delle incentivazioni ha infatti falsato il processo della collaborazione intercomunale, dando vita a forme associative fondate prevalentemente per usufruire delle risorse stanziate dalla Regione”.