Roma dichiara lo stato di emergenza climatica, Raggi: bisogna agire

Approvata una mozione che chiede impegno con governo e Camere

SET 26, 2019 -

Roma, 26 set. (askanews) – L’Assemblea Capitolina ha impegnato oggi pomeriggio con voto unanime di 40 consiglieri la sindaca di Roma Capitale e la sua Giunta a “dichiarare lo Stato di emergenza climatica e ambientale”. “Bisogna agire con urgenza – ha scritto su Facebook la sindaca della Capitale Virginia Raggi – per contrastare i cambiamenti climatici in tutto il mondo. L’Assemblea Capitolina ha appena approvato all’unanimità una mozione, presentata dal gruppo M5S in Campidoglio e condivisa da tutte le forze politiche, che chiede alla nostra amministrazione di farsi portavoce presso il governo e il Parlamento affinché vengano messe al centro della politica nazionale tutte le azioni possibili per contrastare l’emergenza climatica e ambientale”.

“Ringrazio i consiglieri del MoVimento 5 Stelle Roma che si sono impegnati per questa mozione. Occorre l’impegno di tutti per salvare il nostro futuro e Roma è pronta a fare la sua parte” scrive ancora Raggi, non presente in Aula Giulio Cesare al momento del voto. La prima mozione che ha raccolto le istanze dei Fridays for future e le ha portate all’Odg odierno era stata, tuttavia, presentata da Stefano Fassina di Sinistra per Roma e Cristina Grancio, ex M5S oggi nel gruppo Misto.

Un testo complesso di 9 pagine, quello della mozione approvata all’unanimità, frutto di un serrato negoziato tra le ragazze e i ragazzi di Fridays for future e maggioranza e opposizione capitoline perché il documento, frutto dell’approfondimento condotto dai ragazzi in 4 tavoli di lavoro tematici, non venisse annacquato o reso meno stringente di quanto proposto nella prima versione presentata in aula la scorsa settimana, e slittato proprio a seguito di questi braccio di ferro.

Così dopo la votazione di oggi la sindaca Raggi e la sua Giunta ricevono dall’Assemblea l’impegno “a contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5 gradi e fissare un obiettivo di riduzione delle emissioni nette di gas climalteranti non inferiore al 40% entro il 2030, e con tutti gli sforzi per arrivare al 50%”. Roma dovrà considerare “la lotta al cambiamento climatico e la transizione a un’economia sostenibile come priorità assoluta nei prossimi dieci anni”, promuovendo “incontri e dibattiti di formazione e sensibilizzazione”, una “riconversione industriale” sul territorio della Capitale ma anche “istituire un Osservatorio permanente aperto alla società civile e al mondo della ricerca”.

Attenzioni puntate sul ciclo dei rifiuti, ponendo come primario l’obiettivo della riduzione migliorando differenziata e stimolando processi di economia circolare. Rispetto all’acqua s chiede di ridurre l’attuale dispersione della rete del 20%, raggiungendo almeno il 10% (oggi le perdite sono al 30% circa, ndr.) entro fine consiliatura. Si impegna Raggi a farsi portavoce presso Regione e Governo della massima urgenza da attribuire a infrastrutture e mobilità sostenibile, a partire da trasporto pubblico e ciclabili per la Capitale, con il raggiungimento della parità tra servizio programmato e effettuato.

Tra le misure concrete si punta modificare il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) di Roma, per rendere obbligatorie nelle mense prodotti del territorio non provenienti da allevamenti e monocolture intensive, ma anche per indicarvi un obiettivo preciso di riqualificazione energetica di edifici pubblici e privati al meno del 10% annuo. Stop agli oggetti monouso, in particolare di plastica, a partire dall’amministrazione stessa e tutela delle aree verdi con incremento degli addetti, piantumazione di piante assorbi-Co2, noltiplicazione degli orti urbani e bando di fertilizzanti, pesticidi e diserbanti non biologico.