Memoria, Saliera: eccidi Ronchidos e Burzanella pagine drammatiche

"Abbiamo l'obbligo di continuare a coltivare i germogli della memoria"

SET 21, 2019 -

Roma, 21 set. (askanews) – “Gli Eccidi di Ronchidos e di Burzanella rappresentano due delle pagine più drammatiche della nostra storia: i questi giorni, quando il pensiero va a chi non c’è più, noi abbiamo l’obbligo di continuare a coltivare i germogli della memoria perché l’orrore che è avvenuto non trovi mai un oblio in cui rimettere radici”. Fine settimana di commemorazioni partigiane per l’Appennino della Valle del Reno. Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna, ricorda così gli Eccidi di Ronchidos, strage nazifascista avvenuta nel settembre 1944 a Gaggio Montano, sull’Appennino bolognese, e di Bel Poggio di Burzanella, nel Comune di Camugnano, sempre sulla montagna bolognese. Entrambe le stragi nazifasciste saranno ricordate domenica prossima 29 settembre con cerimonie ufficiali.

“L’Italia democratica e repubblicana e la nostra Costituzione sono nate dalle Resistenza, che ha riscattato gli anni della dittatura e della guerra: con i partigiani abbiamo un debito di onore e di sangue che dobbiamo sempre ricordare”, spiega Saliera che, partendo dal ricordo di Ronchidos, coglie l’occasione per un tributo non formale a Francesco Berti Arnoaldi Veli, storico comandante delle Brigate Giustizia e Libertà che proprio a Gaggio Montano combatté e che è scomparso lo scorso dicembre. “Questa sarà la prima commemorazione di Ronchidos dopo la morte di Berti Arnoaldi Veli: è un grande vuoto perché è stato un esempio di vita, con la sua schiena sempre dritta e la sua dedizione ai valori della Repubblica; il suo insegnamento ci ricorda ogni giorno da che parte bisogna stare nella fatica del vivere quotidiano, nell’essere coerenti con le proprie idee e le proprie radici”, sottolinea la presidente del Parlamento regionale che ricorda anche il contributo del Partito d’Azione e di Giustizia e Libertà nella storia italiana: “Dal martirio di Carlo e Nello Rosselli a Leo Valiani, da Ugo La Malfa al presidente Carlo Azeglio Ciampi, da Piero Calamandrei a Bruno Visentini, la cultura azionista ha contribuito a costruire ‘quell’Italia civile della ragione’ che vuole coniugare libertà e giustizia sociale, democrazia popolare e responsabilità individuale. È un patrimonio a cui mai come ora dobbiamo abbeverarci per dare nuova forza alla nostra vita civile”.(Segue)