Roma, Raggi: 26 hotel non hanno fregato la Sindaca ma cittadini

Già restituiti 25 milioni

SET 19, 2019 -

Roma, 19 set. (askanews) – “Leggo che “26 hotel hanno fregato la Raggi”. Si spiegano così gli 11,3 milioni sequestrati dalla Procura ai “furbetti della tassa di soggiorno” negli ultimi 4 anni. Bella notizia, brutto titolo. Chi evade non “frega” la Raggi, ma i cittadini romani. Quei soldi appartengono a loro!”. Lo spiega la sindaca di Roma Virginia Raggi su Fb. “Vi spiego perché: i turisti pagano un contributo per contribuire alla manutenzione dei servizi che garantiamo a loro e chiaramente ai romani. Parlo di mezzi pubblici, decoro, sicurezza. Gli albergatori sono semplicemente incaricati di riscuoterlo per conto della città. Se lo trattengono, se rubano, rubano addirittura se stessi: degradano Roma, la rendono insicura, allontanano i visitatori, che sono loro clienti!”, sottolinea Raggi. “Noi gli stiamo addosso. Per esempio, al bottino confiscato dalla Procura, vanno sommati i 25 milioni che quest’anno abbiamo restituito ai romani, tutti arretrati accumulati fra il 2013 e il 2018 da albergatori che avevano “dimenticato” di versare la tassa di soggiorno, ma se ne sono ricordati subito dopo l’approvazione del nostro Regolamento – aggiunge la sindaca- Aggiungo anche gli 8,5 milioni recuperati tramite le sanzioni e i controlli sulle strutture ricettive del territorio”. “Di più: altri 15 milioni arriveranno annualmente grazie alla convenzione che stiamo chiudendo in queste settimane tra Roma Capitale e i gestori dei portali telematici, che saranno tenuti ad applicare, riscuotere e versare il contributo di soggiorno nelle casse comunali, esattamente come fanno albergatori e gestori di alloggi destinati alle locazioni brevi”, sottolinea Raggi. “Dietro questi numeri c’è un’attività immensa, capillare, quotidiana. Ci sono le analisi scientifiche dei flussi turistici, a supporto delle verifiche incrociate sugli incassi attesi e su quelli effettivamente percepiti – continua Raggi -. C’è la mappatura delle attività esistenti e di quelle regolarmente denunciate. Ci sono i controlli della Polizia Locale, i sopralluoghi “fisici” degli agenti che bussano alle porte di attività abusive e denunciano il sommerso. C’è la volontà di riscrivere i regolamenti, studiare le criticità, sfidare lo status quo e quelli a cui fa comodo. E c’è il lavoro prezioso degli inquirenti, che ci supportano e che ringrazio, com’è accaduto con il maxi-sequestro di cui si parla oggi. Un lavoro che non è in antitesi, né tantomeno in concorrenza con il nostro, sebbene così venga descritto”. “E’ un impegno, invece, che integra e avvalora la nostra scelta di governare i flussi e garantire la legalità della filiera di comparto – sottolinea Raggi -. Noi lo abbiamo fatto, lo stiamo facendo e continueremo a farlo. Perché? Perché è giusto. Perché è dovuto ai cittadini onesti che pagano le tasse sul proprio lavoro, meritandosi una città sicura, dove le cose funzionano. Perché sono i soldi di Roma, e vanno spesi per Roma”, conclude.