Toscana, ok agevolazioni per imprese che consumano meno energia

Passa la proposta di Bugetti, Ciolini e Capirossi

SET 11, 2019 -

Firenze, 11 set. (askanews) – Sì a maggioranza in Aula alla mozione dei consiglieri del Partito democratico Ilaria Bugetti, Nicola Ciolini e Fiammetta Capirossi, sull’accesso alle agevolazioni per le imprese a forte consumo di energia. Partendo dalle direttive CE in materia di agevolazioni alle imprese a forte consumo di energia, nell’atto si impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo, e in particolare presso il ministero dello Sviluppo economico, affinché verifichi in sede europea la possibilità di modificare le linee guida CE.

“La richiesta – come ha spiegato Bugetti – è quella di ricomprendere tra le imprese ammesse alle agevolazioni tutte quelle attive nel finissaggio dei tessili, degli articoli di vestiario e di attività similari, e non solo quelle inserite negli elenchi delle imprese a forte consumo di energia redatti, per gli anni 2013 o 2014, dalla Cassa per i servizi energetici ambientali”. La consigliera regionale ha ricordato che “in Toscana nel solo distretto tessile pratese nel settore della moda, oltre alle 936 unità locali, operano 2mila 616 imprese di cui 507 attive nel finissaggio dei tessuti”.

Bugetti ha parlato poi dell’istituto Buzzi e della necessità di salvaguardare questa realtà, “un’eccellenza della Toscana e, oserei dire, di tutto il sistema moda Italia per i macchinari all’avanguardia e per la peculiarità delle sue professionalità”, “ci lavorano 30 persone e sono stati fatti investimenti”; “un esempio unico che si basa sul sistema universitario scolastico e livello imprenditoriale integrato ed è lì che fanno capo tutte le più grandi aziende del sistema moda italiano”.

Sostegno all’atto è stato espresso da Giacomo Giannarelli (M5S) che ha ribadito l’importanza del Buzzi e di trovare una soluzione anche per questa “realtà di eccellenza ed elemento strategico per tutto il distretto”. È stato accolto l’emendamento presentato da Irene Galletti (M5S). Si chiede per “tutelare la buona produzione del made in Italy” di “collegare le agevolazioni ad una gestione virtuosa al processo produttivo in relazione al risparmio energetico e all’utilizzo di fonte rinnovabili”.