Corte dei conti archivia accuse a Salvini per voli di Stato

Ma trasmette fascicolo trasmesso alla Procura di Roma

SET 11, 2019 -

Roma, 11 set. (askanews) – La Procura Regionale del Lazio della Corte dei Conti ha archiviato il procedimento riguardante il presunto uso indebito da parte dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il riferimento è a 35 viaggi in aereo a bordo di velivoli a disposizione della Polizia di Stato e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Per la magistratura contabile, che ha trasmesso il fascicolo, per quanto di competenza, alla procura di Roma, non sono emersi dall’istruttoria elementi sufficienti per sostenere in giudizio una contestazione di responsabilità amministrativa.

Secondo i giudici contabili, anzitutto, “è appurato, effettivamente, che a partire dal primo giugno 2018 risultano effettuati, per trasferimenti in ambito nazionale del Ministro dell’interno e di altro personale al seguito (scorta, capo segreteria, capo ufficio stampa, ecc.) 20 voli con aereo P.180 e 14 voli con elicotteri in dotazione al Dipartimento di P.S., nonché un volo con aereo P.180 in dotazione al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”. La normativa vigente, poi, prevede che i voli di Stato debbano “essere limitati al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Corte costituzionale, salvo eccezioni che debbono essere specificamente autorizzate” e che “i velivoli suddetti sono stati acquistati per finalità prettamente operative e non per il trasporto di autorità, neanche per agevolare lo svolgimento della loro attività istituzionale”. Per questa ragione, è ritenuta “illegittima la scelta di consentire l’uso dei menzionati velivoli per la finalità di trasporto aereo del Ministro e del personale al seguito”, ma “considerato che i costi sostenuti per tale finalità non appaiono essere palesemente superiori a quelli che l’Amministrazione dell’interno avrebbe sostenuto per il legittimo utilizzo di voli di linea da parte del Ministro e di tutto il personale trasportato, al suo seguito”, non è possibile “dimostrare la sussistenza, nella fattispecie, di un danno erariale, né, a fortiori, di procedere a una sua quantificazione”.

“Considerato che i costi sostenuti per tale finalità non appaiono essere palesemente superiori a quelli che l’Amministrazione dell’interno avrebbe sostenuto per il legittimo utilizzo di voli di linea da parte del Ministro e di tutto il personale trasportato, al suo seguito”. Lo scrivono i giudici della Corte dei conti nel provvedimento in favore dell’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ritenendo poi “che non sia possibile dimostrare la sussistenza, nella fattispecie, di un danno erariale, né, a fortiori, di procedere a una sua quantificazione”. A parere dei magistrati “non sussistono elementi sufficienti a sostenere in giudizio una contestazione di responsabilità amministrativa”. Per queste ragioni, principalmente, viene disposta “l’archiviazione dell’istruttoria in epigrafe”.