Card. Bassetti (Cei), “non esiste il diritto a darsi la morte”

Il Parlamento legiferi sul suicidio assistito prima della Consulta

SET 11, 2019 -

Roma, 11 set. (askanews) – “L’introduzione dell’eutanasia aprirebbe anche ad altri scenari: indurrebbe a selezionare, mediante la formulazione di appositi parametri sanciti dallo Stato, chi debba essere ancora curato e chi non ne abbia il diritto. Il caso di Charlie, il piccolo britannico al quale è stata negata, contro il parere dei genitori, l’opportunità delle cure, rappresenta in tal senso un caso emblematico”. Così il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ad un convegno sul suicidio assistito in vista della decisione della Corte costituzionale prevista il prossimo 24 settembre.

“Ogni persona – ha detto Bassetti – ha una necessità costitutiva di relazione con gli altri e può realizzarsi solo nel dono di sé e nell’apertura al prossimo. Siamo persone, non semplici individui, e nessuno ha solo la capacità di dare o di ricevere, ma tutti diamo e riceviamo al contempo. La stessa malattia, se vissuta all’interno di relazioni positive, può assumere contorni molto diversi, e fare percepire a chi soffre che egli non solo riceve, ma anche dona. Anche per il malato, sottrarsi a questo reciproco scambio sarebbe – lo dico con grande rispetto ma con franchezza – un atto di egoismo, un sottrarsi a quanto ognuno può ancora dare. Ecco allora la base sulla quale va negato che esista un diritto a darsi la morte: vivere è un dovere, anche per chi è malato e sofferente. Mi rendo conto che questo pensiero ad alcuni sembrerà incomprensibile o addirittura violento. Eppure, porta molta consolazione il riconoscere che la vita, più che un nostro possesso, è un dono che abbiamo ricevuto e dobbiamo condividere, senza buttarlo, perché restiamo debitori agli altri dell’amore che dobbiamo loro e di cui hanno bisogno”.

Il presidente della Cei, fa appello affinché il Parlamento legiferi in materia di fine vita prima che la Consulta, interpellata sul caso del dj Fabo, si esprima il prossimo 24 settembre, indicando una linea di limitazione del danno che proverrebbe dalla depenalizzazione del suicidio assistito.

int4