Pedofilia, offriva 300 euro per una bimba: pensionato a processo

L'associazione 'Caramella buonda' ha assistito le vittime

SET 10, 2019 -

Roma, 10 set. (askanews) – Insisteva offrendo 300 euro ad una madre affinché gli permettesse di avvicinare la figlia di undici anni. Per questo è finito così sotto processo un pensionato di 75 anni di Reggio Emilia. Il rinvio a giudizio è arrivato su richiesta del pubblico ministero Maria Rita Pantani, sostituto procuratore della Repubblica del tribunale emiliano.

I fatti risalgono al 2015 e sono avvenuti nei pressi di un bar del centro di Reggio Emilia, dove la bambina, accompagnata dalla madre, era costretta a passare quotidianamente per andare a scuola. Il pensionato, facendosi trovare lungo il tragitto delle due vittime, le fermava più volte, dicendo alla madre che voleva toccare e baciare le parti intime della bambina, offrendo anche piccoli regali, sempre respinti dalla signora. La donna ad un certo punto, sconvolta dalle insistenze dell’anziano, si è rivolta all’associazione anti pedofilia ‘La Caramella Buona Onlus’.

L’associazione – si spiega in una nota ha offerto assistenza concreta, attivando un protocollo operativo che, in sinergia con la Procura e la Questura di Reggio Emilia, ha permesso di formalizzare la denuncia con le prove utili alla formulazione dei gravissimi capi d’imputazione, quali atti sessuali su infraquattordicenne, con l’aggravante di promettere denaro e regali, più la continuazione del reato.

“Con l’avvocato Monica Nassisi del Foro di Roma saremo in aula al fianco di questa mamma coraggiosa che ha combattuto per difendere la sua bambina”, ha spiegato Roberto Mirabile, presidente della Caramella Buona.

“Purtroppo, in quattro anni di attesa per ottenere il rinvio a giudizio, il pedofilo ha continuato a girare libero per la città, mentre mamma e bimba, comprensibilmente terrorizzate, sono state costrette a trasferirsi in un’altra provincia, proprio per evitare di incontrare continuamente colui che, a mio giudizio – precisa Mirabile – andava preventivamente messo in carcere”. In questi anni il pensionato reggiano – si aggiunge – ha continuato indisturbato a frequentare lo stesso bar.