Orso M49, animalisti: pronto ricorso a Procura e Corte dei Conti

"Misure Provincia Bolzano illegittime, ha solo mangiato"

AGO 28, 2019 -

Roma, 28 ago. (askanews) – Sul caso della cattura dell’orso M49 le associazioni animaliste ENPA, LAC, LAV, LIPU, LNDC e WWF hanno inviato una diffida urgente all’amministrazione provinciale di Bolzano “con la richiesta di ritiro immediato dell’ordinanza, i cui contenuti sono palesemente illegittimi in quanto non è affatto provata la pericolosità dell’orso: uccidere illegalmente un orso, oltre a essere spregevole sul piano morale ed ecologico, rappresenterebbe inoltre un grave danno per lo Stato. Per questo, nel caso in cui si realizzasse quanto previsto dall’ordinanza, siamo pronti a ricorrere alla Corte dei Conti per il danno causato all’erario, ma anche alla Procura della Repubblica di Bolzano per l’ingiusta uccisione ai sensi degli art. 727 bis e 544 bis del Codice Penale”.

“Da qualche giorno – spiegano le associazioni – sembra che l’orso M49 si sia trasferito in provincia di Bolzano e la reazione della Provincia autonoma non si è fatta attendere, tanto che il 20 agosto il Presidente Kompatscher ha firmato un’ordinanza che prevede la cattura o l’uccisione dell’orso, in continuità con quanto già deciso dal collega trentino Fugatti. I motivi che giustificherebbero la reclusione a vita, ma anche l’uccisione, dell’orso, sono contenuti nelle quattro righe che costituiscono la scarna relazione prodotta dall’ufficio caccia e pesca, della Provincia di Bolzano, e che riportano due casi in cui l’orso avrebbe danneggiato due apiari e un caso in cui avrebbe aperto un sacco delle immondizie. Nessun comportamento aggressivo quindi, l’orso si è semplicemente alimentato attingendo alle fonti disponibili, come qualsiasi altro animale selvatico, ma tanto è bastato perché il presidente Kompatscher decidesse di bollare M49 come ‘pericoloso per l’incolumità e la sicurezza pubblica’”.

Per gli animalisti “decidere che un orso sia pericoloso per l’incolumità pubblica solamente perché si è alimentato, e per questo condannarlo a morte o all’ergastolo, significa non tollerarne semplicemente l’esistenza – dichiarano le Associazioni – e questo non rappresenta certo una novità per la provincia di Bolzano, che non ha mai nascosto, tramite il suo assessore Schuler, il desiderio di liberarla dalla presenza dei lupi. Ora tocca agli orsi! L’ordinanza prevede per M49 la ‘cattura per trasferimento in una struttura autorizzata’ non meglio identificata e dunque temiamo che, in assenza di un luogo idoneo ad accogliere questo animale selvatico, possano essere adottate misure drastiche e cruente: se dovesse accadere ci rivolgeremo alla Procura della Repubblica di Bolzano, e ricorreremo alla Corte dei Conti per danno erariale”.

“Dopo la cattura di M49 e il fallito tentativo di rinchiuderlo nel recinto del Casteller a Trento, si è di fatto realizzata una delle misure previste dal Pacobace nei confronti degli orsi considerati pericolosi: la cosiddetta ‘cattura con rilascio allo scopo di spostamento’. Il Presidente Kompatscher ne prenda quindi atto e si accontenti, ritirando subito l’assurda ordinanza che consente l’uccisione di un essere vivente solo perché si è alimentato”.

“È bene ricordare che l’ex presidente della Provincia, Durnwalder, nel 2018 è stato condannato a risarcire più di un milione di euro allo Stato proprio per avere consentito l’uccisione illegale di animali selvatici, mentre il veterinario addetto alla cattura, che poi si tramutò in uccisione dell’orsa Daniza, ha ottenuto l’oblazione per il reato di cui all’articolo 727 bis c.p. (uccisione di specie protette) per la sua morte ingiusta”, concludono le associazioni.