Via a vendemmia in Lombardia: previsti raccolti in calo del 20%

Coldiretti regionale: a causa delle incertezze del meteo

AGO 16, 2019 -

Milano, 16 ago. (askanews) – Con un ritardo di una decina di giorni rispetto al solito è scattata anche quest’anno l’ora della vendemmia in Lombardia che secondo le previsioni vedrà a livello regionale un calo medio nei raccolti di circa il 20% rispetto allo scorso anno, anche a causa delle incertezze a livelle meteorologico. E’ quanto ha spiegato la Coldiretti Lombardia in occasione del distacco dei primi grappoli di uva in Franciacorta. Nei prossimi giorni le operazioni entreranno nel vivo anche in Oltrepò Pavese, mentre gli ultimi a partire saranno i viticoltori della Valtellina tra settembre e ottobre.

A lasciare il segno sulla stagione – ha precisato la Coldiretti regionale – sono stati il freddo del mese di maggio e le grandinate che hanno colpito nelle ultime settimane. Il clima favorevole di inizio estate ha però esaltato la maturazione dei grappoli, facendo ben sperare per un’annata di elevata qualità. “Con i nostri vini raccontiamo le peculiarità che contraddistinguono e valorizzano i nostri territori – ha commentato Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Lombardia – Si tratta di un patrimonio di cultura, conoscenza e biodiversità sempre più apprezzato anche a livello internazionale come dismotra anche l’export delle etichette lombarde nel mondo che ha raggiunto il record storico di circa 271 milioni di euro”.

In Lombardia – hanno aggiunto dall’associazione – ci sono oltre 20mila ettari a vigneto, quasi tutti dedicati a nettari di alta qualità. Le province più “vinicole” sono Pavia con più di 12.500 ettari e Brescia con oltre 6.800 ettari. A seguire: Mantova (più di 1.700 ettari), Sondrio (circa 800 ettari), Bergamo (640 ettari), Milano e Lodi (circa 200 ettari), ma zone viticole più ridotte si contano anche fra Como, Lecco, Varese e Cremona.

In Italia per quest’anno – ha concluso la Coldiretti – si stima una produzione di vino fra i 47 e i 49 milioni di ettolitri, che permette al nostro Paese di vincere la sfida con i cugini francesi e conquistare il primato mondiale nonostante un calo medio di circa il 10% a livello nazionale rispetto allo scorso anno. In Italia le condizioni attuali fanno ben sperare per un’annata di buona/ottima qualità anche se l’andamento della raccolta dipenderà molto dal resto del mese di agosto e da quello di settembre per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo.