Regione Veneto: 300mila euro per l’arginatura nel Delta del Po

Vanno ad aggiungersi ai 400 mila già assegnati

AGO 14, 2019 -

Roma, 14 ago. (askanews) – La Giunta regionale, su proposta dell’assessore al territorio e ai parchi, Cristiano Corazzari, di concerto con l’assessore all’Agricoltura Giuseppe Pan e su indicazione di un apposito gruppo tecnico interdisciplinare, ha individuato e approvato come progetto unico e prioritario del programma 2019 di interventi straordinari nel territorio dei Comuni del parco naturale regionale del Delta del Po, il completamento dei lavori di manutenzione idraulica dell’arginatura tra la laguna di Barbamarco e la Busa di Tramontana, destinando al Comune di Porto Tolle (Ro) un contributo di 300 mila euro che vanno ad aggiungersi ai 400 mila già assegnati.

“Avevamo già finanziato alla fine dello scorso anno il primo stralcio progettuale e per la realizzazione dei lavori il Comune di Porto Tolle aveva sottoscritto un’intesa con il Genio Civile di Rovigo – spiega Corazzari -. Quest’ultimo, seguendo l’indicazione del gruppo di lavoro interdisciplinare di considerare prioritaria l’ultimazione dei lavori di ripristino della sezione del tratto terminale dell’arginatura sinistra che separa la laguna di Barbamarco dalla Busa di Tramontana, ha predisposto gli elaborati del progetto relativi al completamento delle opere che ora abbiamo finanziato”.

“Il nostro obbiettivo – prosegue l’assessore – è salvaguardare l’integrità degli ecosistemi lagunari, l’assetto idrodinamico delle correnti di marea e la funzionalità delle opere idrauliche e dei canali navigabili, al fine di assicurare la vivificazione delle lagune e dell’area deltizia, presupposto indispensabile per il mantenimento e lo sviluppo di importanti settori produttivi legati alla pesca e all’acquacoltura”.

“Infatti – conclude Corazzari -, oltre alla valenza naturalistica e ambientale, l’area del Delta del Po è nota anche per la presenza di realtà economiche tradizionali, quali l’itticoltura e la molluschicoltura, i cui prodotti sono apprezzati e riconosciuti in tutta Europa. Attualmente, il sistema polesano risente di una forte diminuzione della produttività a causa dei repentini mutamenti morfologici delle lagune, dovuti in particolare all’interramento dei canali e degli sbocchi a mare, che hanno portato a una progressiva anossia delle acque, alla conseguente moria di molluschi e all’impoverimento delle zone produttive. È necessario, pertanto, realizzare con urgenza gli interventi di escavazione e recupero delle difese idrauliche, come quelli nella laguna di Barbamarco, per il ripristino della funzionalità dei canali e degli sbocchi a mare, al fine di garantire il continuo riciclo idrico dell’acqua lagunare con l’acqua marina e consentire così agli operatori locali di poter ‘coltivare’ le aree lagunari assegnate in concessione e destinate all’acquacoltura”.