Governo, Uncem: taglio parlamentari taglia democrazia

Busssone: "Evitare demagogia"

AGO 13, 2019 -

Roma, 13 ago. (askanews) -“Il taglio dei Parlamentari, 400 Deputati e 200 Senatori, distrugge rappresentanza e democrazia. Ci perderebbero le aree interne e montane del Paese, oltre la metà dell’Italia, che in collegi elettorali grandi vedrebbero spostare tutti gli eletti verso le aree urbane dove si concentrano tanti voti e grandi interessi. Si eviti per una volta la demagogia. Due Camere uguali potrebbero essere non più utili. Abbiamo bisogno di riforme istituzionali serie, che definiscano quanto il Paese vuole essere centralista e quanto federalista. Riforme che partano dal Parlamento non solo con tagli nei numeri che fanno bene solo ai comizi e a qualche applauso di chi non conosce le regole della rappresentanza. Il Paese ha bisogno di riforme, dal Parlamento alle Regioni agli Enti locali. Serie e capaci di costruire una classe politica che ridia piena dignità alla politica, soprattutto che conosca i territori, li sappia rappresentare, conosca le comunità che li abitano e poi sappia guidare processi di unità e coesione dove è eletto. Proprio perché chi è scelto dai cittadini conosce il proprio territorio, grazie a collegi come in molti Paesi europei, poi sa avere una rappresentanza generale, universale, come sancito dalla Costituzione. Uncem non condivide il taglio dei Parlamentari proprio per questo: ridurrebbe la capacità di conoscere, interagire, dialogare, capire i territori che in Italia trovano fulcro nelle aree montane e interne. Con la possibile riforma costituzionale, queste verrebbero isolate e ancora una volta tradite”.

Così Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, Unione Comuni, Comunità ed Enti montani.