Casucci: la Toscana non cresce, nostra economia è debole

Fattori: "indebitamento per investimenti è leva per rilancio"

LUG 30, 2019 -

Firenze, 30 lug. (askanews) – “La Toscana non cresce, la debolezza della nostra economia è certa, basta con l’indebitamente anche a copertura di investimenti. La strada da seguire è quella dell’autonomia”. Il consigliere della Lega, Marco Casucci, apre il dibattito sul Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2020 e parla di “atto meramente formale. Sarà tutto più chiaro quando saranno note le scelte del Governo nazionale”, dichiara. Ma se anche il ragionamento è solo di tipo tecnico, Casucci solleva “scelte di merito”: a suo giudizio, “le previsioni economiche per il triennio sono già vecchie, segnate sulla base di uno studio Irpet di aprile scorso. È una colossale presa in giro”, dice. Una novità significativa all’interno del Defr, Casucci la trova: “Finalmente esiste la parola stagnazione, ma ancora non è chiaro cosa intende fare la Regione per aumentare i consumi interni”, conclude.

Diametralmente opposta la posizione di Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra): “L’indebitamento per investimenti è la leva per il rilancio. Così come lo è la spesa pubblica virtuosa. In una situazione di stagnazione che non riguarda solo la Toscana, ma l’Italia tutta e anche una parte di Europa, è sbagliato insistere sull’austerity”. D’accordo che la discussione sul Defr 2020 sia solo un “passaggio tecnicamente necessario”, Fattori ritiene che il dibattito vero si potrà fare dopo le scelte nazionali.

Il capogruppo del Partito democratico Leonardo Marras chiede alle opposizioni di ritirare gli atti collegati al Defr (ordini del giorno e risoluzioni): “Rinviamo il momento dell’analisi e della discussione a quando ci saranno i numeri del Governo, diversamente anche proposte interessanti non avrebbero il giusto merito. Non è adeguato e opportuno affrontarli ora”, dichiara. Poi, rivolto alla Lega, riguardo alla proposta di risoluzione per il regionalismo differenziato che il gruppo di opposizione intende portare al voto, avanza una richiesta: cassare la parte in cui vengono elencate le spese delle Regioni a statuto ordinario per la solidarietà al resto del Paese, così come calcolate dall’ufficio studi della Cgia di Mestre.

Non crede a un passaggio meramente formale Paolo Marcheschi (Fratelli d’Italia): “Il Defr 2020 è un atto politico importante. Oggi possiamo dare indirizzi alla Giunta che può decidere di accoglierli o meno in sede di aggiornamento” e per andare incontro al capogruppo Marras, propone di sostituire la parola “impegni” con “inviti” in tutti gli atti collegati. “La vera partita – ribadisce – il Consiglio la gioca proprio oggi. Gli atti delle minoranze, non chiedono risorse precise, tracciano linee. Anche per questo è opportuna la discussione in questa fase”. Il commento politico sul Documento, Marcheschi lo riserva a chiusura di intervento: “Completa continuità con i precedenti, nessun colpo di reni, nessuna valorizzazione delle eccellenze toscane che per fortuna ancora abbiamo”. Per il consigliere nel Defr c’è “poca visone e poco coraggio”.