Arresti a Torino, aresenale bellico e stendardi con svastiche

"Non ci sono elementi che fanno pensare a progettualità eversive"

LUG 15, 2019 -

Roma, 15 lug. (askanews) – Viveva con l’anziana madre e teneva sotto il letto un vero e proprio arsenale bellico, oltre a stendardi con svastiche, simboli riconducibili alle Ss, al nazismo e a Hitler. Ora Fabio Del Bergiolo, 60 anni, arrestato dalla Digos di Torino rischia da 2 a 8 anni di reclusione e dovra’ rispondere del reato di detenzione e messa in commercio di armi da guerra.

Oltre a lui la Polizia di Stato ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto Alessandro Michele Monti, 42 anni, Fabio Amalia Bernardi, 51 anni, entrambi responsabili di detenzione e messa in commercio di un missile aria aria Matra in uso presso le forze armate del Qatar, nascosto in un hangar dell’aeroporto di Rivanazzano Terme (Pavia) e un cittadino svizzero Fabio Bernard.

L’indagine, iniziata nel 2018 e ancora in corso, è stata coordinata dalla procura di Torino in collaborazione con la Digos della questura del capoluogo piemontese e con la polizia di prevenzione (Ucigos).

Le perquisizioni a Milano, Varese, Pavia, Novara e Forlì sono ancora in corso, cosi’ come l’indagine volta a ricostruire l’intera filiera.

Secondo il questore di Torino Giuseppe De Matteis, “si tratta di un sequestro ingente di armi da guerra con pochi precedenti. Sull’utilizzo abbiamo delle idee ma non abbiamo ancora riscontri che ci autorizzino a fare delle ipotesi precise”. Forse il gruppo voleva piazzare armi all’estero, visto che avevano contatti al di fuori dell’Italia.

“Non ci sono elementi che fanno pensare a progettualita’ eversive”, ha precisato Eugenio Spina, dirigente della Polizia di Prevenzione (Ucigos).

Nel corso delle intercettazioni Del Bergiolo parlava con terzi in termini molto pesanti dei migranti, definendoli “scimmie, negri e invasori dell’Europa”.