Papa: blasfemo chi invoca il nome di Dio per uccidere

Lettera per anniversario di attentato a ebrei a Buenos Aires

LUG 12, 2019 -

Roma, 12 lug. (askanews) – Papa Francesco ricorda l’attentato del 18 luglio 1994 contro l’l’Associazione Mutualità Israelita Argentina (Amia), che provocò 85 morti e 200 feriti, e, in una lettera inviata per l’occasione alla Delegación de Asociaciones Israelita Argentina, sottolinea che “troppe volte in questi 25 anni abbiamo visto vite e speranze spezzate in nome della religione” in tutto il mondo e denuncia l’uso “blasfemo del nome di Dio”.

“Sono passati 25 anni dalla tragedia dell’Amia”, scrive Jorge Mario Bergoglio nel testo in spagnolo della missiva pubblicata dalla stampa argentina. “Come il primo giorno, ogni 18 luglio il mio cuore accompagna i familiari delle vittime, ebrei o cristiani. E dal primo giorno prego Dio per il riposo eterno di coloro che persero la vita in questo atto di follia. Prego anche per coloro che sopravvissero all’esplosione, portando da allora le ferite nei corpi e nelle anime. Questa follia certamente non era limitata all’Argentina. Troppe volte in questi 25 anni abbiamo visto vite e speranze spezzate in nome della religione. Questa ‘terza guerra mondiale a pezzi’ non conosce frontiere, e ha dimostrato il suo volto crudele da Oriente a Occidente. Ha trasformato spose in vedove, figli e figlie in orfani; e tutto questo in nome di Dio, facendo un uso blasfemo del nome di Dio. Sappiamo bene che non è la religione che incita e porta alla guerra, ma l’oscurità nei cuori di coloro che commettono atti irrazionali. Dio ci ha chiamato a convivere come fratelli, e questa fratellanza ci abbraccia e ci unisce ben al di là di qualunque limite geografico o ideologico. Tra tutti costituiamo la grande famiglia umana; questa coscienza di essere fratelli, insieme ai valori del rispetto e della tolleranza, dobbiamo trasmetterla alle prossime generazioni. E’ certo che Dio ci ha creato uguali nei diritti, ma lo anche nei doveri e nella dignità. Per lui la pace non deve essere solo nostro diritto, la sua costruzione deve essere nostro obbligo. In questa commemorazione del 25esimo anniversario sono insieme a voi e prego con voi. Che Dio dei nostri padri vi benedica e vi custodisca. E, per favore, non dimenticate di pregare per me”.