Giovani interessati alla politica: non più mosche bianche

GIU 18, 2019 -

Roma, 18 giu. (askanews) – (di Anita Grelli, 20 anni)

Diciamocelo sinceramente: non siamo abituati a vedere i giovanissimi interessarsi alla politica. Pertanto, quando accade ci sembra strano, perché si sa, la politica è cosa da adulti con molta (a volte anche troppa!) esperienza, che sanno come funzionano le cose in quest’ambito.

Pochi invece si chiedono il perché ci siano sempre meno giovani coinvolti nel mondo politico, e ancora meno coloro che decidono di impegnarsi attivamente nella comprensione e studio dell’organizzazione della vita pubblica, tema che dovrebbe interessare tutti, indistintamente dall’età, in quanto abitanti in una democrazia.

Ma anche se molti non se ne rendono conto, ormai è un dato di fatto: ai giovani non interessa più la politica perché sono delusi, stanchi, indignati da scandali e giochi di potere che ormai la caratterizzano. Tuttavia, se lo scrittore Hessel vedeva in questo sentimento il motore per una reazione nei confronti del sistema, tra i giovani italiani sembra essere invece percepito come mero disgusto, che li ha portati ad allontanarsene soltanto.

Noi di Pischelli in Cammino, invece, crediamo nell’importanza della partecipazione politica soprattutto dei più giovani, e oggi vi diamo otto motivi per cui noi, ragazzi tra i quattordici e venticinque anni di età, ci interessiamo e impegniamo attivamente in politica:

1. L’ITALIA È UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA L’Italia è una Repubblica democratica, e ciò non è scontato, perché non lo è sempre stata. Per diventarlo, infatti, ci sono voluti molto tempo e lavoro, noi dunque dobbiamo proteggere la democrazia, affinché non possa essere messa in pericolo.

2. POLITICA SIAMO NOI Anche se non si ha ancora l’età per votare, è giusto iniziare a informarsi perché come cittadini siamo portati a compiere delle scelte importantissime non solo per noi, ma anche per la nostra comunità. Dobbiamo pertanto informarci e formarci quanto prima come elettori in modo da poter esprimere il nostro voto consapevolmente!

3. DIALOGO POLITICO E PARTECIPAZIONE Chi si interessa alla politica capisce l’importanza della sua parola e delle sue scelte nel contesto pubblico, e la concreta possibilità di un dialogo con coloro che lo rappresenteranno attraverso la partecipazione ad eventi e dibattiti pubblici che si svolgono periodicamente.

4. DIBATTITO, NON SCONTRO Siamo così tanto abituati a vedere scontri politici, che non sappiamo più distinguerli dai dibattiti, strumenti invece molto utili ed essenziali per lo scambio di idee e proposte.

5. ANDARE OLTRE AI TRATTI VALORIALI CHE CARATTERIZZANO UN PARTITO Come ogni cosa, anche la politica è sottoposta all’azione del tempo, pertanto è normale se non ci si riconosce temporaneamente in un partito politico, l’importante è comunque informarsi per poter sviluppare delle proprie idee a riguardo.

6. I GIOVANI AL CENTRO SEMPRE, NON SOLO PER LE CAMPAGNE ELETTORALI Molto spesso siamo oggetto di promesse, poi non mantenute, durante le campagne elettorali. È pertanto necessario il nostro interesse per controllare affinché chi ci rappresenta garantisca realmente quello che promette perché se non lo facciamo noi, nessuno lo farà!

7. LA POLITICA CI RENDE CRITICI Studiare la storia politica passata ma soprattutto contemporanea ci mette nelle condizioni di capire meglio il presente.

8. GIOVANE ELETTORE, NON SEI SOLO! Esistono infatti gruppi di giovani che si interessano alla politica, promuovono lo scambio di idee e si spendono affinché il dialogo tra politici e giovani sia più diretto, organizzando eventi e partecipando insieme a iniziative nazionali, un esempio siamo proprio noi: i Pischelli in cammino!

Questi sono solo alcuni dei motivi che ci spingono a portare avanti il nostro progetto: quello di rendere la politica, molte volte erroneamente categorizzata come affare esclusivo degli adulti, alla portata di tutti, perché non si può essere indifferenti a qualcosa che ci riguarda così direttamente e da cui dipende la cosa più preziosa di cui siamo in possesso, la libertà, che come affermava Gaber, non è fare ciò che si vuole, ma poter partecipare direttamente a decisioni che ci riguardano in prima persona.