Teatro Regio, l’affondo del Pd Torino: è fuori controllo

Lorusso: Appendino azzeri i vertici e rassereni il clima

GIU 17, 2019 -

Torino, 17 giu. (askanews) – Dopo le contestazioni dei dipendenti e degli abbonati alla presentazione della stagione 2019-2020 del Teatro Regio, i consiglieri comunali del Pd hanno chiesto alla sindaca del capoluogo piemontese, Chiara Appendino, che è anche presidente dell’ente lirico, di prendere in mano la situazione “per rasserenare il clima avvelenato”.

Nel mirino dei contestatori William Graziosi, sovrintendete dell’ente lirico in prorogatio fino al 5 luglio, ma anche la sindaca del capoluogo, che ha caldeggiato la nomina di Graziosi.

“Il Regio è fuori controllo, spaccato. E’ un coacervo di tensioni, lettere, veline ed esposti in procura. Questo se per Appendino non è un problema, lo è per il teatro e per le istituzoni”, ha attaccato il capogruppo Pd in Sala Rossa, Stefano Lorusso, secondo cui Appendino “dovrebbe farsi un esame di coscienza, evitare lo stallo messicano in cui è precipitato il teatro e il pericoloso calo reputazionale dell’ente”. Come? “Azzerando i vertici”.

“Affermazioni temerarie” per il pentastellato Massimo Giovara, autore lo scorso anno di una mozione sul Regio scritta di concerto con Roberto Guenno, ex rappresentante sindacale e corista del Regio e Pier Luigi Dilengite, referente nazionale del M5S per le fondazioni liriche. “Azzerare i vertici vuol dire commissariare il teatro. La call comparativa è la soluzione”, ha detto Giovara in Consiglio, che ha liquidato i contestatori che oggi hanno minacciato di non rinnovare l’abbonamento, se rimane Graziosi, come 3 abbonati su 6mila. Giovara ha ribadito che dal Ministero arriveranno 8,5 milioni per la ristrutturazione del teatro. Cifre diverse da quelle citate dalla sindaca Appendino.

“Stiamo cercando di dare delle fondamenta economiche sicure al Regio grazie anche ad un piano di sviluppo che prevede investimenti in 5 anni per 14 milioni di cui 12 già coperti”, ha poi aggiunto. Un particolare che non è sfuggito a Chiara Foglietta (Pd): “Appendino stamattina ha parlato di 14 milioni, di cui 12 già coperti. Ora in consiglio si scopre che sono 8,5. L’assessore alla Cultura Leon in conferenza stampa ha parlato di trasparenza, ma se ha evidenza che nella gestione precedente del teatro si rubava, può rivolgersi alla Procura”.

Sulla precedente gestione è intervenuto anche l’ex sindaco Piero Fassino: “Se il Regio fosse stato così disastroso come dite, sarebbe stato commissariato come altri enti lirici. Graziosi, che so che si permette dei giudizi su di me, non è un nome al top della lirica internazionale”, come invece lo era ad esempio Noseda. Quanto al piano industraiale proposto, Fassino lo ha bollato come “velleitario e dagli obiettivi vaghi e irrealistici”.

Graziosi e i pentastellati hanno rimarcato che alla biglietteria si conta un + 10% nel 2018. Ma Foglietta ha replicato: “Merito del Black friday, quando furono venduti biglietti scontati al 50%. Il pubblico non è quindi aumentato. Non si tratta di Cinquestelle contro Pd, dubito che gli abbonati al Regio che hanno contestato oggi siano tutti sostenitori del Pd”.

Di diverso avviso Osvaldo Napoli (Forza Italia), che ha parlato di “accanimento particolare” nei confronti di Graziosi, “messo in cattiva luce per partito preso”. “Nell’ultimo anno sono aumentati i ricavi e i biglietti staccati e sono calati i costi. Galoppini prima di scaldare le folle avrebbe dovuto essere più cauto, mettendo avanti ai suoi interessi quelli della città”, ha osservato Napoli.

Intanto il 19 giugno i riunirà il Consiglio di indirizzo del Regio e il 21 la sindaca incontrerà i lavoratori, che avevano chiesto un incontro lo scorso maggio.