Il Papa a Camerino: dopo 3 anni rischio promesse nel dimenticatoio

"Sono venuto perché nessuno si scordi di chi è in difficoltà"

GIU 16, 2019 -

Roma, 16 giu. (askanews) – “Sono passati quasi tre anni e il rischio è che, dopo il primo coinvolgimento emotivo e mediatico, l’attenzione cali e le promesse vadano a finire nel dimenticatoio, aumentando la frustrazione di chi vede il territorio spopolarsi sempre di più”: così Papa Francesco nell’omelia durante la messa celebrata a Camerino, davanti agli abitanti vittime del terremoto di tre anni fa.

“Il Signore invece spinge a ricordare, riparare, ricostruire, e a farlo insieme, senza mai dimenticare chi soffre”. Che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi? Dio che si ricorda di noi, Dio che guarisce le nostre memorie ferite ungendole di speranza, Dio che ci è vicino per risollevarci da dentro, ci aiuti a essere costruttori di bene, consolatori di cuori. Ciascuno può fare un po’ di bene, senza aspettare che siano gli altri a cominciare.Ciascuno può consolare qualcuno, senza aspettare che i suoi problemi siano risolti”, ha affermato il Pontefice.

Ai molti convenuti per la messa, Papa Francesco ha detto: “sono venuto oggi per starvi vicino; sono qui a pregare con voi Dio che si ricorda di noi, perché nessuno si scordi di chi è in difficoltà. Prego il Dio della speranza, perché ciò che è instabile in terra non faccia vacillare la certezza che abbiamo dentro. Prego il Dio Vicino, perché susciti gesti concreti di prossimità” .

Orm