Appalti pilotati in Lombardia: slitta sentenza per Garavaglia

Verdetto il 17 luglio. Viceministro imputato per turbativa d'asta

GIU 12, 2019 -

Milano, 12 giu. (askanews) – Slitta al 17 luglio prossimo la sentenza del processo milanese che, tra gli altri, vede sul banco degli imputati il viceministro dell’Economia, il leghista Massimo Garavaglia, accusato di turbativa d’asta. Di certo il verdetto non arriverà domani, come inizialmente previsto: oggi, infatti, dopo l’intervento del pm Giovanni Polizzi, che ha preso la parola in aula per le repliche dell’accusa, otto avvocati delle difese hanno annunciato l’intenzione di controreplicare alle argomentazioni del magistrato. Il presidente dei giudici della Quarta Sezione Penale di Milano, Giulia Turri, non ha potuto far altro che prenderne atto. E poiché quella di domani sarà interamente dedicata agli interventi delle difese, è stata fissata un’udienza successiva: il 17 luglio, appunto, giorno in cui i giudici si ritireranno in camera in consiglio.

Sono in tutto 12 gli imputati nel processo milanese. Tra loro due personaggi “eccellenti”: oltre a Garavaglia, sotto accusa per una gara pilotata nel 2014, anno in cui era assessore al Bilancio della giunta regionale Lombardia, c’è infatti anche Mario Mantovani, l’ex vicepresidente della Regione Lombardia ritenuto un fedelissimo di Silvio Berlusconi, accusato non solo di turbativa d’asta in concorso con Garvaglia, ma anche di corruzione e concussione. Stando all’imputazione formulata dal pm Polizzi, Mantovani e Garavaglia, in concorso tra loro, avrebbero pilotato gli esiti di una gara d’appalto per il trasporto dei malati di dialisi del valore di 11 milioni di euro in favore della Croce Azzurra Ticina, Onlus attiva nei territori dell’Alto e dell’Ovest Milanese che, tradizionalmente, rappresentano il bacino elettorale dei due politici.