Veneto: vicepresidente Forcolin presenta Defr 2020-2022

"Pil veneto +0,3%, a fronte di uno +0,1% a livello nazionale"

GIU 11, 2019 -

Venezia, 11 giu. (askanews) – “Il Veneto continua a marciare più velocemente del resto d’Italia con una crescita stimata del PIL per il 2019 pari allo 0,3%, a fronte di un +0,1% a livello nazionale. Pur in un momento di grave rallentamento generale a livello mondiale, continuiamo ad essere competitivi nei mercati internazionali e a produrre ricchezza per le nostre comunità. Questo rafforza l’importanza per tutti i partecipanti al tavolo di fare ‘lobby’ creando sinergie in tutte le sedi, anche a livello europeo per garantire gli interessi e l’ulteriore sviluppo del Veneto”. Ha evidenziato questa immagine il Vicepresidente della Giunta regionale Gianluca Forcolin, nel presentare, su delega del Presidente Zaia, insieme al Segretario Generale della Programmazione, Ilaria Bramezza, il Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) per il triennio 2020-2022 al Tavolo di concertazione generale, composto dalle rappresentanze delle parti economiche e sociali. Il documento – che verrà successivamente adottato dalla Giunta regionale e trasmesso al Consiglio regionale per l’approvazione – è l’atto di programmazione strategica e finanziaria della Regione alla base della manovra di bilancio che verrà discussa a fine 2019. È un documento dai contenuti molteplici in cui è delineato il lavoro che attende la Regione nei prossimi anni in un approccio integrato del “Sistema Regione” che valorizzi tutti gli enti collegati. L’incontro di presentazione è stato il primo passo della concertazione, la quale continuerà in sede di presentazione della Nota di Aggiornamento al DEFR, il prossimo autunno. “Va evidenziato lo sforzo sostenuto dalle regioni, insieme a province e comuni, che hanno da sempre concorso in maniera importante e responsabile al perseguimento degli obiettivi di bilancio, contrariamente a quanto avviene a livello di Amministrazioni centrali, dove la spesa è invece aumentata – ha sottolineato il Vicepresidente -. Assume importanza, quindi, la programmazione attraverso il coordinamento finanziario preventivo, al fine di avere stabilità e certezza del quadro normativo e delle risorse, poiché è indispensabile per tutte le componenti della Pubblica Amministrazione dialogare nel momento della definizione delle misure che impattano sull’equilibrio di bilancio degli enti territoriali. Ciò può avvenire, innanzitutto, attuando le riforme finanziarie, come il federalismo fiscale, previsto dalla Legge 42 del 2009 e dal Decreto legislativo 68 del 2011 ma rimasto praticamente lettera morta”. “Tema estremamente delicato – ha aggiunto il Vicepresidente – riguarda i servizi costituzionalmente garantiti, quali la sanità ed il trasporto pubblico locale. In tale ambito le Regioni hanno ottenuto, lo scorso maggio, l’impegno del Governo al rispetto dell’accordo del 15 ottobre 2018, che garantisce la salvaguardia dei trasferimenti alle Regioni in questi delicati settori. Come rimane un punto critico la copertura delle spese per funzioni decentrate; un esempio in tal senso è dato dalla mancata riassegnazione alle Regioni delle risorse acquisite dallo Stato per la riallocazione delle funzioni “non fondamentali” di province e città metropolitane”. “La Regione continua ad essere molto attenta nell’impiego delle risorse. Lo conferma anche l’utilizzo di quelle relative ai Programmi Operativi cofinanziati dai Fondi Europei che, a fine 2018, hanno raggiunto un livello tale da farci ottenere dalla Commissione Europea risorse aggiuntive a titolo di premialità – ha spiegato Forcolin -. Rendere concreta la responsabilizzazione degli enti sugli equilibri di bilancio e sull’efficienza è una sfida che da tempo abbiamo raccolto con notevolissimi sforzi da parte di tanti amministratori che svolgono la loro missione con spirito encomiabile: le Autonomie territoriali del Veneto sono caratterizzate, infatti, da un basso livello di pressione tributaria e dall’erogazione di prestazioni caratterizzate da elevati livelli di servizio e da una buona qualità. Condizioni importanti nel momento cruciale in cui è giunta l’attuazione dell’autonomia differenziata. Equilibrio di bilancio e virtuosità nella gestione, infatti, dovrebbero essere i punti di partenza. L’autonomia consentirà, in particolare, di superare il principio della spesa storica che tante inefficienze e sprechi ha generato dalla fine degli anni ’70 ad oggi.”