Ersaf e università scoprono piante e batteri per lotta inquinamento

Su sito contaminato di Interesse Nazionale Caffaro a Brescia

GIU 11, 2019 -

Roma, 11 giu. (askanews) – Quali siano le piante e i batteri utilizzate per bonificare i terreni del sito contaminato di Interesse Nazionale Caffaro a Brescia, verranno svelate, giovedì 13 giugno, durante il convegno “Fitocontenimento e sperimentazione di tecnologie di bioremediation nei terreni agricoli del SIN Brescia – Caffaro”.

L’incontro è in programma a Brescia all’Auditorium Capretti (via Piamarta n. 6 dalle 9 alle 13). Nel sito riscontrati inquinanti organici: PCB, diossine, furani che da metalli pesanti e metalloidi Mercurio e Arsenico. L’evento è organizzato da ERSAF – Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste della Lombardia, in collaborazione con il Comune di Brescia e l’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Brescia.

Ersaf, attraverso il ripristino e la gestione agronomica dei prati abbandonati e l’impianto di boschi e fasce boscate, cioè mediante azioni di “fitocontenimento”, è riuscita a circoscrivere i veleni nei suoli, impedendone la dispersione nell’aria e nelle acque. Punto centrale dell’incontro sarà così l’illustrazione dell’attività di sperimentazione di tecnologie di bioremediation che Ersaf, in collaborazione con una nutrita equipe scientifica facente capo alle Università di Milano e dell’Insubria, oltre alla Sapienza Università di Roma, ha attuato tra il 2014 e il 2018 allo scopo di verificare se sia possibile l’utilizzo di piante e batteri per realizzare interventi di bonifica dei terreni agricoli contaminati.

Lo studio di Ersaf, su incarico della Direzione Generale Ambiente e Clima di Regione Lombardia, ha realizzato in attuazione di quanto previsto dall’Accordo di Programma Caffaro 2009, e predisposto dall’ente Regionale dalle Università è stato completato a fine 2018, e successivamente trasmesso, da Regione Lombardia, al ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.