Furto alla Rinascente, giudice: illegittimo l’arresto del cantante Marco Carta

Carenza di indizi

GIU 10, 2019 -

Milano, 10 giu. (askanews) – L’arresto di Marco Carta “non può ritenersi legittimo” soprattutto alla luce della “carenza di gravità indiziaria” nei confronti del cantante che nel 2009 vinse il Festival di Sanremo. Lo sottolinea il giudice del Tribunale di Milano, Stefano Caramellino, spiegando perché non è stato convalidato l’arresto del 34enne finito in carcere il 31 maggio scorso con l’accusa di aver rubato magliette per un valore complessivo di 1.200 euro alla Rinascente, storico grande magazzino del centro di Milano. Arresto che invece è stato convalidato (ma senza nessuna misura cautelare) per la donna che era insieme a lui: la 53enne infermiera cagliaritana Fabiana Muscas, proprietaria della borsa dove erano stati nascosti i capi d’abbigliamento e il cacciavite usato per rompere le placche antitaccheggio.

Elemento, questo, già sufficiente a scagionare il cantante: Carta, infatti, “non deteneva all’uscita dall’esercizio commerciale la borsa contenente i vestiti sottratti”, scrive il giudice nell’ordinanza. Il cantante fu arrestato da alcuni agenti della Polizia Locale che però, precisa ancora il giudice Caramellino, “non hanno visto alcunché dell’azione asseritamente furtiva” e hanno redatto il loro verbale d’arresto basandosi esclusivamente sul racconto dell’unico testimone oculare: l’addetto alla sicurezza della Rinascente che ha definito come “sospetto” l’atteggiamento di Carta e della sua amica, basandosi però su elementi che il giudice definisce “eterei e inconsistenti”.

Il 34enne si è sempre proclamato innocente e secondo il giudice che non ha convalidato il suo arresto non ci sono elementi investigativi per dimostrare che abbia mentito. Al contrario, sottolinea, “la credibilità” della sua versione “può essere ragionevolmente affermata”. Carta resta imputato per furto aggravato. Il processo per direttissima riprenderà il 20 settembre prossimo.

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