Salute, formazione alta qualità: intesa Università Sicilia-Pittsburgh

Progetti di ricerca comuni

GIU 5, 2019 -

Roma, 5 giu. (askanews) – Progetti di ricerca comuni, alta formazione, condivisione di esperienze innovative di insegnamento, scambio di docenti, studenti e ricercatori. Sono solo alcuni degli obiettivi del Protocollo d’intesa che è stato siglato stamane a Palazzo d’Orleans tra l’Università di Pittsburgh e gli atenei di Palermo, Catania, Messina e la Kore di Enna. Il protocollo, della durata di cinque anni, è stato sottoscritto da Patrick Gallagher, rettore dell’Università americana, e dai rettori siciliani Fabrizio Micari (Palermo), Francesco Basile (Catania), Salvatore Cuzzocrea (Messina) e Giovanni Puglisi (Enna), alla presenza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e del presidente di Upmc International Charles Bogosta. In sala, tra gli altri, anche il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè, gli assessori alla Formazione e alle Attività Produttive Roberto Lagalla e Mimmo Turano, oltre ai rappresentanti dell’Ismett di Palermo. L’intesa prevede un rapporto di collaborazione nei settori dell’istruzione e della ricerca, uno scambio di pubblicazioni accademiche e di tecniche di insegnamento, la programmazione di corsi e l’organizzazione di seminari e conferenze e si inserisce nell’Accordo quadro decennale che la Regione lo scorso dicembre ha rinnovato con l’Ismett, l’Istituto mediterraneo dei trapianti e terapie di alta specializzazione di Palermo. Un progetto che prevede un investimento complessivo di 100 milioni di euro, per un aumento dei posti letto di quasi il 50 per cento (da 78 a 114) e almeno il 3 per cento del budget da destinare alla formazione del personale sanitario regionale. Per il governatore Musumeci «con questo importante protocollo la Sicilia si proietta oltre oceano, riaffermando il valore della ricerca, dello scambio di competenze, del confronto tra saperi, all’insegna del diritto alla salute e della centralità del paziente. La Sicilia si apre in questo modo al confronto con esperienze qualificate e riconosciute a livello internazionale, con grandi opportunità per i giovani ricercatori e in un connubio consolidato con Ismett, fiore all’occhiello della sanità siciliana”.(Segue)