Prof. Sospesa, Rossi (Toscana): fatto di una gravità inaudita

Governatore"Resistere al clima di regime"

MAG 18, 2019 -

Roma, 18 mag. (askanews) – “Resistere al clima di regime. A parte il fatto che quei ragazzi avevano perfettamente ragione a fare analogie tra le leggi razziali e la legge sulla sicurezza di Salvini che lede diritti umani fondamentali, sospendere dal servizio la loro insegnante, Rosa Maria Dell’Aria, è un fatto di gravità inaudita; come rimuovere gli striscioni che non sono ingiuriosi; come minacciare la libertà di stampa, attaccando quel telegiornale o quel giornalista o quell’intellettuale che non è allineato al conformismo dominante. Il pensiero critico sembra non essere gradito agli attuali governanti nazionalpopulisti della Lega e del M5stelle”. Lo ha scritto su Facebook Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.

“È normale: se pensi di essere espressione diretta del popolo, chi non la pensa come te diventa rapidamente un traditore e un nemico del popolo stesso, che perciò è giusto intimidire, colpire e se possibile zittire. Di fatto, si cominciano a restringere le libertà democratiche e si forma piano piano un regime. È il regime nazionalpopulista, dove Lega e M5stelle provano a dominare incontrastati, fingendo di essere diversi al solo scopo di occupare ogni spazio possibile”, aggiunge.

“L’aria di regime si può facilmente riscontrare nel cambiato comportamento di molte personalità pubbliche che, da atteggiamenti solitamente critici verso tutto e tutti, ora sentono il dovere di scendere in campo a spada tratta per spalleggiare i nuovi potenti del potere politico e si piegano per assecondarli. Parallelamente si può notare anche la forza e il coraggio di chi tiene la schiena dritta e non rinuncia a dire la sua. Tra questi ultimi ci sono i giovani che manifestano contro il neofascismo, si mobilitano contro il razzismo e coloro che pacificamente contestano con striscioni Salvini e il suo desiderio di essere il padrone assoluto e incontrastato delle piazze italiane”, prosegue.

“Queste dinamiche collettive, che sono in svolgimento e che chiunque può osservare, fanno pensare a cosa dovette accadere negli anni della presa del potere da parte del fascismo. Certo la storia non si ripete, ma certe somiglianze si presentano e certi fenomeni, seppure forme diverse, si riproducono. Lo hanno capito i ragazzi dell’Istituto industriale di Palermo e la loro professoressa ha fatto bene a rispettare il loro pensiero che, in ogni caso, non può essere represso. Il fatto che la Digos abbia indagato e l’ufficio scolastico provinciale abbia assunto con tanto zelo verso l’insegnante un provvedimento di indubbia legittimità, perché estende il dovere di vigilanza sulla incolumità fisica dei ragazzi alle libertà di espressione, dimostra ancora una volta che è in corso la costruzione di un regime che tende ad esercitare un forte controllo sulle opinioni critiche e a violare la libertà. Resistere a tutto questo e stare vicino a chi non si piega è il primo compito della sinistra”, conclude Rossi.