Veneto: a TerrEvolute simposio sul turismo culturale

Festival della bonifica a San Donà di Piave

MAG 17, 2019 -

San Donà di Piave, 17 mag. (askanews) – Il turismo culturale e il “paesaggio di bonifica”, un binomio che può arricchire l’offerta turistica del Veneto. A partire dalle specificità particolarissime dei “paesaggi di bonifica” che hanno ricreato attraverso l’acqua il profilo del territorio, rendendolo appetibile a un turismo sostenibile e attento all’ambiente. Le strategie che consentano di fruire di un territorio ricco di suggestioni e di percorsi naturali capace di appassionare il visitatore più curioso ed esigente, sono state al centro del simposio dal titolo “Paesaggio e turismo culturale: strategie per la valorizzazione del territorio” che si è svolto durante la seconda giornata di TerrEvolute | Festival della bonifica in corso a San Donà di Piave, evento promosso dall’Università di Padova e da Anbi Veneto. Si sono confrontati sul tema portando le rispettive esperienze e risultanze degli studi sul “paesaggio di bonifica”, Elisabetta Novello docente di Storia Economica e storia ambientale presso l’Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità, Benedetta Castiglioni, docente di Geografia, Dipartimento di Scienze, Storiche, Geografiche e dell’Antichità, Università di Padova, Francesco Marangoni, DIES | Università di Udine, Francesco Vallerani, Dipartimento di Economia – Università di Venezia e Francesco Veronese, Consorzio di Bonifica Bacchiglione. “I territori di bonifica – ha spiegato Elisabetta Novello – offrono l’opportunità di creare dei nuovi percorsi turistici per scoprire delle realtà finora poco note. In realtà, sono presenti nel territorio ma sono invisibili. L’obiettivo di questo nostro tavolo tecnico e di ricerca – ha aggiunto – è comprendere quali sono le strategie migliori per comunicare la ricchezza di questo patrimonio e come inserire queste ricchezze all’interno di percorsi turistici che siano, il più possibile condivisi e aperti a tutti in qualsiasi momento dell’anno. Possano, quindi, rappresentare un’offerta per tutte le quattro stagioni”. Il ‘paesaggio di bonifica’ è, nell’ottica dell’Università di Padova e dei Consorzi di bonifica, un patrimonio da valorizzare per un turismo culturale sostenibile, come hanno evidenziato i relatori. Tuttavia, tra i maggiori problemi che si incontrano, c’è quello legato a una sorta di “invisibilità”. Il ‘paesaggio di bonifica’ viene talora considerato esclusivamente come territorio produttivo, un territorio di passaggio per percorsi turistici che hanno altrove le loro mete. Il turista, così come l’operatore turistico, non sono in grado di riconoscervi la multifunzionalità reale e potenziale. E per fare questo è necessario comunicarne il valore e le potenzialità di sviluppo. “Queste terre – sottolinea ancora Novello ideatrice di Terrevolute – offrono ricchezze di varia natura, archeologica, storica, ambientale, agricola ed economica. L’acqua è sicuramente l’elemento caratterizzante di questi territori, una risorsa che può tuttavia diventare, in certi casi, fattore di rischio. Tutto questo viene a far parte di un patrimonio culturale che deve essere conosciuto, percepito, trasmesso, e partecipato da tutti i cittadini”.