Vedova Calabresi: lo abbiamo riabilitato con il nostro non odiare

In questura a Milano ricordato il commissario ucciso 47 anni fa

MAG 17, 2019 -

Milano, 17 mag. (askanews) – “Ho sempre pensato che con il nostro comportamento, con il nostro non odiare, il nostro cercar di capire, saremmo riusciti a riabilitare la sua figura: noi sapevamo chi fosse ma ci tenevamo che lo sapesse l’Italia tutta”. Così la vedova diLuigi Calabresi, Gemma Capra, ha risposto ai cronisti che le chiedevano un commento sulla “riabilitazione” della figura del commissario assassinato esattamente 47 anni fa.

Alla consueta cerimonia che si tenuta in questura, ha partecipato anche il figlio di Calabresi, Mario. “E’ bene ricordare che cosa è successo quando lo scontro sociale è diventato troppo alto” ha affermato l’ex direttore de “la Repubblica”, sottolineando che “bisogna stare molto attenti” di fronte al crescente clima di odio e alla tendenza “a squalificare gli avversari”. Il questore del capoluogo lombardo, Sergio Bracco, ha invece ricordato come quelli del terrorismo furono “anni difficilissimi, anni bui, durante i quali Milano pagò un tributo altissimo, piangendo molti morti” e che l’omicidio “giunse dopo una campagna denigratoria molto forte”, e che fino a quel momento Calabresi “ha continuato a lavorare in grande solitudine”. Per questo, il vicecapo dell’Ufficio politico è “un esempio di dedizione, coraggio, altruismo, una delle più fulgide ed eroiche figure della polizia di Stato”.

Dopo l’omaggio a Calabresi di fronte al busto che lo ricorda nel cortile della sede principale della polizia meneghina, il questore, i familiari, il prefetto, Renato Saccone, l’assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo De Corato, la vicesindaca del Comune di Milano, Anna Scavuzzo (il sindaco Sala si trova negli Usa), e il presidente dell’Anpi milanese, Roberto Cenati, accompagnati dai vertici locali di tutti i corpi delle forze dell’ordine, si sono spostati in via Fatebenefratelli per deporre le corone sotto la lapide che ricorda le quattro vittime dell’attentato compiuto all’ingresso della questura durante la cerimonia per il primo anniversario dell’omicidio Calabresi, il 17 maggio 1973.