Un’azienda bio nel cuore della Toscana: la Regola

Vicino Pisa produce 100 mila bottiglie grappa e olio d'oliva

MAG 15, 2019 -

Roma, 15 mag. (askanews) – Un’azienda biologica nel cuore della Toscana. La zona in cui sorge la nuova cantina la Regola è da sempre vocata alla viticoltura, ed è immersa in una natura spettacolare per la sua biodiversità e i suoi morbidi profili collinari punteggiati dai fitti boschi di querce da sughero. La Regola gode di un microclima particolare, i suoi vigneti sono parte in pianura (50 mt s.l.m) e parte in collina (100-200 mt s.l.m). Le viti sono allevate a cordone speronato, con una densità che va da 4000 a 7500 ceppi per ettaro, con basse rese. L’uva è ricca di estratti e produce un vino molto longevo e con un grande carattere. L’azienda è interamente convertita all’agricoltura Biologica. Il lavoro in vigna è sempre svolto manualmente, sia nel momento della raccolta, che durante selezione dei grappoli, operazione eseguita in maniera quasi maniacale. La vinificazione si svolge a temperatura controllata utilizzando solo lieviti indigeni. Ogni operazione segue costantemente l’equilibrio della natura, i suoi tempi e la sua armonia.Nella nuova cantina si producono vini biologici, quali, tra i rossi: lo Strido, un merlot 100% , di particolare pregio; il Cru La Regola, un IGT Toscana Rosso, 85% Cabernet Franc, 10% Merlot e 5% Petit Verdot; il Vallino, Cabernet Sauvignon 85%, 10% Sangiovese e 5% Syrah; il Ligustro, un IGT Rosso Costa Toscana, 85% Merlot e 15 % Cabernet Franc; Le prode, l’unico rosso Doc Montescudaio; il Rosegola, un vino rosato da sangiovese, merlot e syrah.

Flavio e Luca Nuti hanno intrapreso un progetto che vede l’azienda La Regola protagonista di un pensiero, di una filosofia di vita.Fare un vino molto buono, di altissima qualità nel completo rispetto della natura è solo l’inizio.Tutto ruota intorno all’interazione tra uomo e natura. Produrre vino significa assumersi la responsabilità di mantenere gli equilibri ancestrali, che da sempre reggono l’universo, non forzare, ma assecondare, nutrire, capire, proteggere, sono i punti cardine.La partenza è il vino, personaggio principale, grazie al quale la famiglia Nuti ha iniziato questa avventura. Il contatto quotidiano con la terra e la conoscenza del territorio in senso ampio, hanno portato in maniera graduale ma costante a comprendere che è indispensabile un approccio di grande armonia con il mondo circostante. Nell’azienda interamente convertita ai principi dell’agricoltura biologica, il lavoro in vigna è svolto nel rispetto massimo del territorio, gli interventi umani sono ecosostenibili, ma il percorso,ormai tracciato,non si conclude qui e va verso la divulgazione di questo stile di vita.La cantina della Regola, dovrà diventare una sorta di “Ambasciata territoriale” (così definita, forse in maniera pretenziosa). L’idea è proprio quella di aprirsi all’esterno, creando un ambiente d’incontro e confronto, che serva a stabilire un contatto tra la natura, l’uomo e l’arte. L’espressione artistica è infatti,rappresentazione simbolica di una comunicatività ancestrale che più ci avvicina alle nostre origini comuni, qualcosa di profondo e molto forte. I vini bianchi prodotti, per la freschezza del microclima lungo in fiume Cecina e le costanti escursioni termiche notturne, hanno una spiccata acidità che bilancia una loro particolare mineralità e sono: il Lauro, Viognier e Chardonnay di particolare complessità ed invecchiamento; lo Steccaia, vino bianco da uve di Vermentino e sauvignon blanc; Le Prode da sole uve di vermentino; uno spumante metodo classico di particolare finezza e persistenza a base di Gros Manseng; il Sondrete, un vino passito ; una grappa affinata in barrique e un olio di grande finezza.La cantina, progettata dall’architetto Sergio Scienza è totalmente ecosostenibile, alimentata da energia solare. In questo progetto si sfrutta l’orientamento del percorso solare come fonte di energia rinnovabile per la climatizzazione e l’illuminazione. Le naturali pendenze del terreno servono a evitare l’utilizzo di pompe e la presenza di una folta e alta vegetazione funge da protezione per il vento.Inoltre per la sua particolare integrazione nel paesaggio ha nel 2016 ricevuto il premio speciale del concorso internazionale indetto dalla Federazione Italiana Club e centri Unesco con il patrocinio del Ministero dei Beni culturali. Con venti ettari di terreno, la cantina produce circa 100 mila bottiglie ed esporta in Usa, Giappone, Svizzera, Austria, Germania.Fiore all’occhiello dell’azienda vitivinicola è anche la produzione di grappa e di olio extra vergine d’oliva.