Scoperto un percorso fossile di 14mila anni fa

Nella Grotta della Bàsura

MAG 15, 2019 -

Roma, 15 mag. (askanews) – Hanno esplorato con incredibile coraggio una grotta della Liguria, strisciando nell’argilla, superando stretti cunicoli, discendendo ripidi scivoli di roccia e guadando laghi per arrivare nella sala più profonda, a più di quattrocento metri dall’ingresso. Non si tratta di speleologi dotati di tecnologie e moderni dispositivi di sicurezza, ma di un gruppo familiare costituito da cinque individui che, ben 14.000 anni fa, ha impresso centinaia di orme sul pavimento della Grotta della Bàsura, sulla montagna di Toirano (Savona).

A settant’anni dalla scoperta della grotta, una ricerca – pubblicata oggi sulla prestigiosa rivista internazionale eLIFE – ha permesso di comprendere il senso delle moltissime orme di animali e persone individuate durante le prime esplorazioni, ricostruendo il lungo percorso di questo gruppo del Paleolitico Superiore.

Lo studio, condotto anche dall’Università di Genova e rispettivamente dal Dipartimento di Antichità, Filosofia e Storia (Dafist) (Fabio Negrino), per l’inquadramento culturale delle evidenze, e dal Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita (Distav) (Marco Firpo e Ivano Rellini), per le evidenze geologiche, è stato promosso dalla Soprintendenza archeologica della Liguria e ha consentito, tra le altre cose, di ricostruire per la prima volta al mondo una camminata umana a carponi ‘fossile’.

a Bàsura fu scoperta nel suo attuale sviluppo il 28 maggio 1950, dopo la demolizione, da parte di alcuni ragazzi di Toirano, di una stalagmite che ostruiva l’accesso ai cunicoli interni. A partire dal 2014, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona ha promosso la ripresa degli studi e delle ricerche scientifiche integrando scavi paleontologici e archeologici, datazioni radiometriche, analisi polliniche e antracologiche, analisi sedimentologiche e micromorfologiche, rilievi 3d e studio delle orme e delle tracce umane ed animali.

A partire dal 2016, sono state studiate più di 180 tracce umane e animali che ora, analizzate e contestualizzate con grande dettaglio grazie a rilievi morfometrici tridimensionali, analisi statistiche, parametri e tecniche della medicina forense, sono state pubblicate dalla prestigiosa rivista internazionale eLife- A multidisciplinary approach to a unique Palaeolithic human ichnological record from Italy (Bàsura Cave).

Nella prima fase di studio, condotta tra 2016 e 2017, l’attenzione è stata concentrata sulle orme della ‘Sala dei misteri’, rivelando – tramite l’uso di formule biometriche – come tutte le impronte fossero riconducibili a tre soli individui: un bambino di età inferiore ai tre anni alto circa 87 cm, un bambino di sei-sette anni alto circa 110 cm e un preadolescente, di circa undici anni, alto circa 135 cm. Lungo il percorso, i tre si sono mossi lasciando sulle pareti segni carboniosi e impronte di mani.

Il più piccolo ha scavato una buca accucciato nell’argilla, che gli altri due hanno spalmato poi sulla roccia in lunghe scie sinuose.

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