De Carolis: tanta confusione mediatica tra cannabis medica e light

Presidente Federdolore-Sicd: c'è il rischio di automedicazione

MAG 15, 2019 -

Roma, 15 mag. (askanews) – Sulla cannabis medica e ‘light’ c’è tanta “confusione mediatica” che “si sta rivelando controproducente soprattutto per coloro che soffrono (o non sanno ancora di soffrire) di dolore cronico che sono circa 15 milioni di italiani. Tra questi potenzialmente ritroviamo anche chi potrebbe decidere di risolvere il problema della sofferenza assumendo cannabis light”. Lo ha detto Giuliano De Carolis, presidente Federdolore-Sicd nel corso del VII Congresso nazionale della federazione in corso a Roma.

“Il ‘pasticcio’ deriva dallo stesso nome della pianta che, in ambito medico, viene trattata, lavorata ed estratta in modo completamente diverso, secondo criteri molto severi di assoluta sicurezza e sterilità. Il derivato medico della pianta di canapa, non è un farmaco ma un antichissimo fitoterapico con diverse concentrazioni di tetraidrocannabinolo (THC) e cannabidiolo (CBD), che devono essere valutate e prescritte solo da un medico specialista”, ha aggiunto.

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