Rifiuti, giudici: emergenza endemica, Cerroni innocente

Le motivazioni della sentenza di assoluzione del manager

MAG 7, 2019 -

Roma, 7 mag. (askanews) – Non c’è mai stata una associazione a delinquere, una banda per la gestione dei rifiuti a Roma e nel Lazio. Nessun dubbio. I giudici del tribunale capitolino, I sezione penale, lo ribadiscono nelle motivazioni della sentenza d’assoluzione per Manlio Cerroni e pronunciata il 5 novembre scorso. In 182 pagine il collegio ripercorre gli oltre quattro anni di processo e ribadisce in più occasioni che a Roma e in tutta la Regione Lazio, alla fine degli anni Novanta, “l’emergenza ambientale era allora (come anche oggi, purtroppo) una situazione realmente e drammaticamente esistente e, per di più, risalente nel tempo”.

E se quel “fenomeno che aveva assunto un carattere endemico” non è venuto meno con la fine del Giubileo del 2000 ed ha portato al progetto di un gassificatore ad Albano Laziale, Cerroni era l’unico, alla luce della “sua conclamata capacità organizzativa, della sua consumata esperienza ultradecennale nel settore e delle dimensioni della sua azienda”, ad avere le carte in regola per fare in modo che quest’opera, “che non poteva essere ritenuta certo inutile e priva di giustificazione”, venisse realizzata su un terreno della Pontina Ambiente di sua proprietà. (Segue)