Gli stranieri stanno bene, la ricerca di Fondazione F. Verga Coi

Convegno al Museo diocesano di Milano sabato 11 maggio alle 9.30

MAG 2, 2019 -

Milano, 2 mag. (askanews) – Dagli untori immortalati dal Manzoni, ai controlli sanitari imposti dagli Stati Uniti all’epoca della grande migrazione europea, la storia dei pregiudizi verso gli immigrati, giustificati da ragioni igienico-sanitarie, è lunga e tenace. Se ne parlerà a Milano sabato 11 maggio 2019, all’auditorium del Museo Diocesano Carlo Maria Martini, piazza S. Eustorgio 3 (ore 9.30-13), nel corso di un convegno promosso da Unione Cattolica della stampa italiana della Lombardia, editore ITL, Fondazione Franco Verga, per interrogarsi su conoscenza, percezione e comunicazione del fenomeno migratorio rispetto ai temi della cura e dalla salute, alla luce del VI Rapporto della Carta di Roma “Notizie di chiusura”.

La ricerca sul campo, nata dall’esperienza della Fondazione Verga (fondazioneverga.org) presso ospedali e case di riposo milanesi, pubblicata nel volume del Centro Ambrosiano “Gli stranieri stanno bene”, mostra che i migranti arrivano fondamentalmente sani, visto che a partire sono soprattutto persone giovani e produttive. Poi, la loro buona salute si deteriora nel tempo, a causa di lavori usuranti e precarie condizioni di vita, mentre affetti e reti di aiuto familiari sono assenti. “Così, il migrante sano rischia di diventare migrante esausto”, dice nella prefazione il sociologo Maurizio Ambrosini.

Ma le difficoltà di comunicazione, le incomprensioni e gli stereotipi spesso rappresentano dei grossi ostacoli ai percorsi di cura e complicano le relazioni tra operatori sanitari e pazienti, nelle corsie ospedaliere e nei Pronto Soccorso.