Quarant’anni di storia italiana: la mostra Publifoto a Torino

L'archivio è stato acquisito nel 2015 da Intesa Sanpaolo

APR 18, 2019 -

Torino, 18 apr. (askanews) – Dal referendum con la proclamazione della Repubblica Italiana nel 1946, ai funerali di Togliatti nel 1964, dall’alluvione del Polesine alla tragedia del Grande Torino. E ancora: gli anni d’oro del cinema italiano, dal neorealismo di Vittoria De Sica alla coppia Sophia Loren-Marcello Mastroianni. Sono i fatti e i personaggi della mostra “Nel mirino -L’Italia e il mondo nell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo 1939-1981”, a Torino a Camera, fino al 7 luglio 2019.

Curata da Aldo Grasso e da Walter Guadagnini, la mostra delinea in 240 scatti uno spaccato del Novecento italiano attraverso l’archivio Publifoto, agenzia di Genova che fu un fulcro del fotogiornalismo. L’archivio è stato acquisito nel 2015 da Intesa Sanpaolo che lo conserva, restaura, studia e valorizza. “Da queste immagini emerge un Italia che si sta ricostruendo dopo la tragedia della guerra. È un’Italia in continuo movimento. Ci sono i grandi eventi felici come le Olimpiadi di Roma o l’apertura dell’autostrada del sole. Ci sono anche le tragedie come quella del Polesine le storie di efferati crimini. Però è un’Italia che ha voglia di rilanciare la propria immagine il proprio modo di vita”, ha raccontato ad Askanews Walter Guadagnini.

“C’è la sensazione di un paese che ha scampato una terribile esperienza come è stata quella della guerra, un paese che conosce ancora la povertà e che ha voglia di riscatto. È chiaro che per riscattarsi da un lato c’è il lavoro, il fare le cose e si vede molto bene nella sezione dedicata all’industria e alla società, ma c’è anche la voglia di divertirsi. Penso al concerto dei Beatles o alla grande industria cinematografica. C’è un paese che davvero sta crescendo”, ha proseguito uno dei due curatori dell’esposizione.

Una voglia di riscatto che per molti significò emigrare anche in paesi lontani, oltreoceano. Come avvenne ad esempio nel 1947 quando molti italiani lasciarono l’Italia per l’Argentina. Ad accogliere il visitatore le gigantografie di Pino Musi, che trasformano l’archivio Publifoto in un paesaggio visionario. Il suo obiettivo è entrato nei cassetti dell’archivio “quasi in maniera endoscopica”: “Il mio modo di lavorare negli archivi non è entrando troppo nel merito delle singole storie, che appartengono all’Archivio, ma entrando in queste masse di documenti, come se fosse una sorta di endoscopia, come se si infilasse dentro un corpo uno strumento di perlustrazione per navigarci dentro”, ha spiegato il fotografo.

Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo ha ricordato come la banca sia “custode di uno straordinario patrimonio, ricco di opere d’arte e di documenti di grande valore storico che raccontano e ricostruiscono la storia dell’Italia. Promuoverne la conoscenza, condividerli, metterli a disposizione della collettività è un modo per sottolineare, ancora una volta, l’impegno di Intesa Sanpaolo per la valorizzazione delle proprie collezioni e per la riflessione sulle radici e sull’identità nazionale. Questa nostra attenzione non risponde ad esigenze commerciali, ma trova le sue ragioni nella passione e dedizione con cui vogliamo responsabilmente contribuire alla crescita culturale del Paese. Ne è ulteriore testimonianza questa mostra, dedicata agli importanti materiali fotografici dell’Archivio Publifoto Milano di recente entrati nell’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo, che sottolinea anche il nostro naturale rapporto da partner-fondatori con Camera e rinnova l’interesse della Banca per la fotografia, linguaggio del contemporaneo al centro delle iniziative di Progetto Cultura su Torino”, ha spiegato ancora Coppola.

“Nel Mirino” è aperta tutti in giorni, fino al prossimo 7 luglio. Ogni domenica alle 17 su prenotazione sono previste visite guidate.