Aritimie cardiache, la telemedicina può essere una cura

Se ne parla al convegno Aiac a Bologna dall'11 aprile

APR 9, 2019 -

Milano, 9 apr. (askanews) – Dispositivi sempre più sofisticati e monitoraggio a distanza: l’aritmologia italiana sta vivendo la sua rivoluzione 4.0 grazie all’innovazione tecnologica con l’obiettivo di curare aritmie complesse in una popolazione che invecchia. Sono questi alcuni dei temi di cui si parlerà in occasione del Congresso Nazionale di AIAC – Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione che si apre dopodomani a Bologna (Palazzo dei Congressi, 11-12 aprile).

Il progressivo incremento dell’aspettativa di vita e con essa della prevalenza di malattie croniche, hanno favorito un notevole aumento delle aritmie, anomalie del battito del cuore che interessano oltre mezzo milione di italiani over65 (4 su 100) e che costituiscono una delle cause più frequenti di accesso al Pronto Soccorso o di ricovero in cardiologia (circa il 13% dei ricoveri). “L’identificazione precoce di gravi patologie come la fibrillazione atriale o lo scompenso cardiaco possono interrompere questo meccanismo, prevenendo l’insorgenza di situazioni critiche e le conseguenti ospedalizzazioni. In questo senso il telemonitoraggio rappresenta un vero e proprio strumento di cura per i pazienti con dispositivo cardiaco impiantabile come pacemaker e defibrillatori e in generale per il paziente cardiopatico poiché, grazie ad una osservazione continua, permette una pronta reazione terapeutica” – dichiara Renato Pietro Ricci, Presidente AIAC. (segue)