I genitori non pagano la mensa e a pranzo riceve solo tonno e cracker

Fa discutere il caso di una bambina di una scuola elementare del veronese

APR 8, 2019 -

Roma, 8 apr. (askanews) – ha suscitato polemiche la vicenda della bambina di una scuola elementare di Minerbe, nel veronese, a cui hanno dato solo tonno cracker al posto del pranzo perché i genitori non avevano pagato la retta della mensa. “Non si possono discriminare i bambini nelle mense scolastiche facendo ricadere su di loro il mancato pagamento dei buoni pasto da parte dei genitori. La scatoletta di tonno e il pacchetto di cracker rifilati, letteralmente, ad una bambina di una scuola elementare di Minerbe, nel veronese, perché i suoi genitori non erano in regola con il pagamento della mensa, è un atto vergognoso. È inconcepibile che un bambino subisca una tale umiliazione psicologica per responsabilità imputabili ai genitori. Un maestro, un educatore, un preside, non può consentire tali discriminazioni. E non mi interessa di che colore politico sia l’amministrazione comunale, perchè non si fa politica sulla pelle dei bambini. La scuola deve tutelare sempre il diritto alla privacy dei minori e soprattutto i minori in difficoltà. Già il fatto che l’episodio sia uscito sulla stampa raddoppia l’atto di violenza che il bambino subisce insieme alla sua famiglia”. Lo ha affermato in una nota la presidente della Commissione bicamerale per l’Infanzia e l’adolescenza, Licia Ronzulli, di Forza Italia.

“Tra i Minerbe e Lodi, Lega e Cinque Stelle stanno costruendo un’Italia che esclude. Gli immigrati, purtroppo, vengono sempre più considerati cittadini di serie B” ha affermato il senatore del Pd Edoardo Patriarca. “Norme che di fatto sanciscono un doppio binario. E i M5s, che a parole dicono che i bimbi non si toccano, alla fine stanno solo a guardare – continua Patriarca -. Va avanti la logica ‘prima gli italiani’ della Lega, e i pentastellati non danno segni di esistenza in vita esclusivamente per una pura convenienza politica”.

Int5