L’Aquila 10 anni dopo il sisma (e più di 2mila case provvisorie)

I numeri della ricostruzione

APR 5, 2019 -

L’Aquila, 5 apr. (askanews) – A dieci anni dal terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009, sono ancora 8.000 le persone che vivono nei quartieri del “Progetto C.a.s.e.” fatti costruire dall’allora premier Silvio Berlusconi e dal capo della protezione civile Guido Bertolaso: altre 2.149 persone sono invece alloggiate nei “Map”, i moduli provvisori costruiti per ospitare gli oltre 30mila sfollati ospitati negli alberghi della costa dopo il sisma. Dal 2009 al 2014 il “Progetto C.a.s.e.” ha ospitato 14 mila sfollati.

Per i lavori di ricostruzione a L’Aquila sono stati chiesti 8,3 miliardi per 20.579 pratiche complessive: di queste quasi 25mila sono state istruite, per circa 6,1 miliardi di cui 5,6 già concessi. Restano da esaminare 1.647 pratiche, per circa 2 miliardi di lavori. Sono 579 i cantieri aperti, 8.263 conclusi e 1.537 ancora da aprire. Sulla ricostruzione pubblica ci sono 2,1 miliardi finanziati sui 2,3 richiesti, di cui 1,4 erogati. E poi ci sono le scuole, ancora nei moduli provvisori e distribuiti in più sedi. Non rinascerà più la Casa dello studente sotto le cui macerie morirono otto giovani. La ricostruzione del centro cittadino fa registrare poco più di 2mila pareri sulle pratiche emessi dall’Usra per gli immobili privati, 2,6 miliardi chiesti e 1,4 oggi concessi con circa 90 nuove attività commerciali.

L’Universita dell’Aquila invece ha numeri altalenanti: è passata dai 25mila iscritti nel 2009 ai 26mila nel 2014 (anche grazie alle agevolazioni fiscali concesse dal Miur), scesi a 18 mila nel 2017, ma di nuovo in crescita nel 2018. Preoccupano i dati dell’occupazione: la Provincia aquilana nel 2018 ha fatto registrare 2 milioni di ore di cassa integrazione, in netto aumento rispetto al 1,3 milioni del 2017.

Xab/cro