Cipe, Lezzi: da Bagnoli a strade e asili, sbloccati 541mln al Sud

Ministro per il Sud: 320 mln destinati a bonifiche Sin di Bagnoli

APR 4, 2019 -

Roma, 4 apr. (askanews) – “L’odierno Cipe che si è tenuto a Palazzo Chigi ha rappresentato l’ultimo passaggio per lo stanziamento definitivo di risorse al Sud per complessivi 541 milioni di euro. L’intera somma è stata finanziata attraverso il Fondo di sviluppo e coesione, di cui presiedo la Cabina di regia, su diversi capitoli tutti destinati al Sud: bonifiche, asili, sicurezza strade, filiera agricola e ricerca. Si tratta di interventi di notevole importanza che, in alcuni casi vanno a supportare gli enti locali in difficoltà, in altri consentono di dare una chiara programmazione per interventi di ampio respiro”. Lo afferma in una nota il ministro per il Sud, Barbara Lezzi.

“Rispetto ai 541 milioni sopra indicati, la quota maggiore, pari a 320 milioni, è destinato alle bonifiche del Sin di Bagnoli-Coroglio, per il triennio 2019-2021. 100 milioni andranno ai contratti di filiera e di distretto: finanzieremo così nuove proposte di progetti nel settore agroalimentare e delle agroenergie. Destiniamo poi 80 milioni ai comuni con meno di 2 mila abitanti delle aree interne del Sud e delle Isole”, aggiunge Lezzi.

“A ciascuna regione vengono assegnati 10 milioni per interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle strade comunali. Per la costruzione di nuovi asili nido, vengono assegnati complessivi 21 milioni di euro alle città metropolitane del Sud (Bari, Cagliari, Catania, Messina, Napoli, Palermo Reggio Calabria). Infine, 25 milioni vanno alla ricerca. Nello specifico, 10 milioni sono destinati al Centro ricerche marine di Amendolara (Cosenza) e 15 milioni per un progetto sulle nanotecnologie al Cnr di Catania. Questi interventi mirati si innestano all’interno di un piano complessivo per il Sud che include anche misure strutturali, come l’introduzione della quota del 34% dei fondi ordinari per il Sud e la riforma della governance del Fondo sviluppo e coesione, prossimo a vedere la luce”, conclude.