La tracciabilità? Deve partire dal seme per 90% consumatori

Indagine Assosementi: ma in Italia 30% della soia non è garantita

MAR 28, 2019 -

Roma, 28 mar. (askanews) – Il 91% degli italiani ritiene importante che la tracciabilità della produzione agroalimentare debba partire dal seme. Lo rivela una ricerca sui consumatori realizzata da Pepe Research per Assosementi, l’associazione che riunisce le aziende sementiere italiane, presentata oggi a Roma nel corso dell’incontro “La tracciabilità tradita: il caso della soia”. Tuttavia in Italia non è possibile garantire la provenienza di circa il 30% della soia seminata, un’incertezza che mina la qualità di questa coltura alla base della dieta animale e quindi all’origine di tante filiere d’eccellenza del Made in Italy.

Secondo l’indagine condotta da Assosementi a livello nazionale, la soia è consumata abitualmente da un terzo degli italiani, in prevalenza giovani (18-34 anni) e in leggera maggioranza di genere femminile. Il 22% degli intervistati ha dichiarato di ritenere che il consumo può aumentare in futuro. Inoltre il 97% del campione è correttamente informato sul ruolo che riveste la soia nell’alimentazione animale.

“L’Italia è il primo produttore di soia a livello UE, ma le produzioni sono minacciate dall’uso crescente di sementi non certificate e di origine incerta- ha dichiarato Paolo Marchesini, Presidente Sezione colture industriali di Assosementi. Se il 30% del prodotto non è tracciata e si mischia con la soia regolarmente certificata a risentirne sono le eccellenze agroalimentari delle quali il nostro Paese ha saputo fare un marchio di qualità e distinzione nel mondo”.

“La ricerca rivela come i cittadini siano in prima linea nella richiesta di prodotti di qualità e realizzati in modo tracciabile a partire dal seme – spiega Filippo Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura alla Camera – Per rispondere a questa domanda crescente da parte dei consumatori stiamo lavorando per migliorare sempre più i contratti di filiera, la chiave per costruire un percorso che garantisca la totale trasparenza di tutto l’iter produttivo dell’agroalimentare italiano e ci aspettiamo un segnale concreto proprio dalla filiera stessa in questa direzione”.

Dall’indagine di Assosementi emerge che l’83% degli italiani dichiara di fare attenzione alle informazioni sulla tracciabilità degli alimenti, strumento a garanzia della sicurezza alimentare, e all’origine delle materie prime durante le scelte di acquisto. Al tempo stesso però, l’inchiesta ha rivelato che secondo il 90% degli intervistati mancano adeguati strumenti di informazione: un’esigenza che è resa ancora più evidente dal fatto che i consumatori di soia sono più attenti della media alle informazioni sulla tracciabilità del prodotto.