Circoncisione in casa, Morrone: favorire accesso Ssn bimbi a rischio

Direttore scientifico S.Gallicano: ogni anno 30.000 casi potenziali

MAR 24, 2019 -

Roma, 24 mar. (askanews) – “L’ennesima tragica morte di un neonato di 5 mesi a causa della circoncisione rituale fatta in casa. Una morte che si sarebbe potuta evitare se si fosse facilitata l’esecuzione di questa pratica all’interno del Servizio sanitario nazionale”. È questa la posizione espressa dal professor Aldo Morrone, direttore scientifico dell’Istituto Ircss “San Gallicano” di Roma, a seguito dell’evento drammatico avvenuto a Reggio Emilia. “Sono ancora troppi i bambini figli di immigrati non in regola con il permesso di soggiorno, cui non viene garantita l’assistenza pediatrica di base. È necessario che ogni bambino possa accedere al Servizio sanitario, se vogliamo evitare che possano ammalarsi e morire”.

“Oggi, in Italia, sono circa 30.000 i bambini a rischio di essere sottoposti a circoncisione rituale clandestina – aggiunge -. Abbiamo da poco celebrato i 40 anni del nostro Servizio sanitario, uno dei migliori del mondo, ma dobbiamo ancora impegnarci perché sappia cogliere la domanda di salute di popolazioni diverse, cercando un’integrazione sanitaria utile a tutti noi. La circoncisione rituale in Italia è consentita, ma solo a carico di chi la richiede e quelle rare istituzioni che la erogano, hanno un costo ancora proibitivo per molte famiglie di immigrati. La circoncisione per motivi sanitari, cioè praticata come terapia per alcune patologie come la fimosi e il lichen sclero-atrofico viene erogata gratuitamente”.

(Segue)