Stadio Roma, indagato Donnarumma. Acea: Ad estraneo

Nessuno specifico addebito da parrte degli inquirenti

MAR 23, 2019 -

Roma, 23 mar. (askanews) – Dopo l’iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Roma dell’Ad di Acea, Stefano Donnarumma con l’accusa di corruzione nell’ambito dell’indagine sullo stadio della Roma, Acea con una nota ufficiale, pur ribadendo “la sua piena fiducia nell’operato della magistratura”: “riguardo l’iscrizione nel registro degli indagati dell’amministratore delegato Stefano Donnarumma, sottolinea con forza, nel rispetto di tutti gli stakeholder e del mercato, che questa, stante l’atto notificato, non ha nulla a che vedere con il futuro stadio della Roma né con le vicende riguardanti l’asserito progetto di spostare la sede del Gruppo nel futuro “Business Park”, che dovrebbe sorgere proprio nei pressi dell’opera. Quella di Donnarumma è una estraneità assoluta, tant’è che non ha comportato alcun specifico addebito da parte delle Autorità inquirenti nei confronti dell’Ad”.

“L’unica contestazione che gli viene rivolta – specifica l’azienda – riguarda due sponsorizzazioni, del valore di 25mila euro ciascuna, realizzate nel 2017 e nel 2018. Volendo andare sul punto, l’azienda precisa che tra le varie deleghe che il Consiglio di Amministrazione ha attribuito all’ingegner Donnarumma non vi è mai stata quella riferita alle sponsorizzazioni, che invece, fin dall’insediamento dell’attuale CdA (3 maggio 2017), erano nella responsabilità della Presidenza. Successivamente, dal 21 giugno 2018, la competenza sulle sponsorizzazioni è stata attribuita ad un Comitato Esecutivo appositamente creato e presieduto da un consigliere indipendente espressione della minoranza. Un dato di fatto che il Gruppo ha portato subito all’attenzione delle Autorità inquirenti attraverso una dettagliata relazione consegnata già nella serata di ieri. Tra la documentazione messa a disposizione degli investigatori c’è anche quella relativa proprio alle sponsorizzazioni oggetto dell’indagine. Da questa si deduce in maniera incontrovertibile la totale estraneità di Stefano Donnarumma: le due sponsorizzazioni sono state decise dall’allora Presidente che aveva i poteri in materia”.