Anziani sempre più a rischio. Crescono casi “delirium” e comorbilità

E due su tre trascurano di osservare le terapie

MAR 15, 2019 -

Roma, 15 mar. (askanews) – Anziani sempre più a rischio. Aumentano i casi di “Delirium” e le comorbidità. Trascurata l’aderenza alla terapia per 2 pazienti su 3 Negli over 75 la compresenza di almeno tre patologie cliniche riguarda il 50% dei soggetti in Italia. Sono gli ultraottantenni, invece, quelli più colpiti da delirium, con il 20-30% dei degenti coinvolti.

Due anziani su tre non aderiscono correttamente alle terapie prescritte dagli specialisti. Eppure, negli ultimi anni, la consapevolezza di quanto queste siano fondamentali è aumentata. Ma non è ancora sufficiente. “L’aderenza ai farmaci – spiega Francesco Vetta, noto Cardiologo, Aritmologo presso le CDC Paideia e Mater Dei di Roma – è cresciuta nel corso degli ultimi 15 anni: ormai il medico si è adeguato a dosaggi e a strumenti consigliati. Di conseguenza anche il paziente è maggiormente preparato e attento. Questo aumento di sensibilità ha di fatto abbassato il rischio di mortalità, ma c’è ancora molto da fare”.

Si è concluso con un panorama sulla situazione, a Roma, il 14° Congresso di Cardiogeriatria, organizzato da SIGOT, Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio, presieduto da Francesco Vetta e Lorenzo Palleschi. Appuntamento rivolto a specialisti e professionisti che condividono l’interesse per la prevenzione, la cura, il trattamento della persona anziana con patologie cardiovascolari al fine di garantire un invecchiamento sempre più attivo ed in salute. Un fattore di rischio che minaccia seriamente la salute dei soggetti in età geriatrica avanzata è la coesistenza di malattie. Un fenomeno particolarmente frequente negli over 75: in questa fascia d’età la compresenza di almeno tre patologie cliniche riguarda il 50% dei soggetti in Italia. “Questo fenomeno – spiega Lorenzo Palleschi, Responsabile U.o.c. Geriatria Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata e vicepresidente SIGOT – interferisce con tutti i momenti dell’approccio clinico, a partire da quello diagnostico, rappresentando l’elemento centrale della complessità e peculiarità del paziente anziano. Dopo i 75 anni avere una sola patologia rappresenta una rarità. In ambito cardiologico, le comorbidità più frequenti sono la broncopneumopatia cronico ostruttiva, il diabete mellito, l’anemia e l’insufficienza renale”.

Questa molteplice presenza rende atipica la manifestazione d’esordio di molte delle malattie, provocando molti errori diagnostici. Un esempio è la confusione mentale, il cosiddetto “delirium”, tipica della demenza ma contemporaneamente esordio di fenomeni quali, ad esempio, una comune sindrome influenzale, uno scompenso cardiaco, ma anche la frattura del femore o un ricovero ospedaliero. (segue)